In Abruzzo si teme per Gemma, l’orsa confidente che era solita visitare pollai e cantine a Scanno, della quale si sono perse le tracce da 10 giorni. Il suo radiocollare, che indicava agli esperti del Parco nazionale d’Abruzzo la sua presenza, è stato ritrovato su un ramo. Nelle ultime settimane in paese si erano raccolte oltre 600 firme per catturarla, ma non tutti in paese gli erano ostili. Ora si teme per la sua vita, come scrive Repubblica online.
Intanto, in Trentino c’è chi vorrebbe uccidere gli orsi che fanno eccessivi danni, così come purtroppo avvenuto in Svizzera. Il WWF, impegnato negli ultimi anni in azioni concrete per la prevenzione dei danni (come le recinzioni elettrificate per tenere lontani i plantigradi dalle greggi e dai frutteti nell’ambito del Progetto Arctos che promuove azioni comuni per la conservazione del plantigrado in Alpi e Appennini) è convinto che la convivenza tra orsi e uomini sia possibile, anzi dovuta e auspicabile. Anche in presenza di attività economiche quali agricoltura e pastorizia ciò è possibile. E suggerisce una serie di precauzioni su come comportarsi in caso di incontro ravvicinato:
“Se si avvista un orso a distanza è opportuno: rimanere sul posto e godersi la vista senza cercare di avvicinarsi, magari per scattare delle foto. Se gli siete arrivati molto vicino per caso, è opportuno far notare la propria presenza, parlando ad alta voce; se l’orso si alza in piedi e annusa è solo per valutare meglio la situazione, non per manifestare aggressività. Allontanatevi velocemente, senza correre, lasciando sempre una via di fuga all’orso. Ricordate sempre che l’orso non attacca se non è provocato. L’eventuale atteggiamento aggressivo o minaccioso ha lo scopo di intimidire e allontanare. Raramente si possono verificare falsi attacchi che non portano a un reale contatto. In questi casi si suggerisce di mettere qualcosa davanti a sé, come lo zaino e allontanarsi senza correre”.
Solo in particolari circostanze, il più delle volte per difendere la propria progenie, mamma orsa ha mostrato atteggiamenti aggressivi, peraltro volti solo ad allontanare gli intrusi dai propri cuccioli, come una qualsiasi madre impaurita farebbe con i propri figli. Negli ultimi decenni non si sono verificati mai attacchi nei confronti dell’uomo, né sulle Alpi, né in Appennino.
Secondo Fulco Pratesi, Presidente onorario WWF Italia, “Il fatto che in un Paese popolato da più di 200 abitanti al chilometro quadrato possa ospitare ancora una simile meraviglia della natura, oltretutto a pochi chilometri da grandi città e da impianti sportivi, è un miracolo al quale nessun popolo che si definisca civile può rinunciare, anche se gli può costare impegni e fatiche”.
Per il WWF l’incontro con l’orso è un’esperienza unica ed emozionante, e la presenza dei plantigradi non è solo il segnale di ecosistemi in salute, ma anche una straordinaria attrattiva turistica, come conferma la storia del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.