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Val Rosandra, Trieste: la Corte d’Appello da’ ragione al WWF

La Corte d’Appello di Trieste ha condannato Luca Ciriani, già vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia e Guglielmo Berlasso, già direttore della Protezione civile regionale, a sei mesi di arresto, 18.000 euro di ammenda e al ripristino dello…

La Corte d’Appello di Trieste ha condannato Luca Ciriani, già vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia e Guglielmo Berlasso, già direttore della Protezione civile regionale, a sei mesi di arresto, 18.000 euro di ammenda e al ripristino dello stato dei luoghi. Nel 2012 la Protezione civile era pesantemente intervenuta nella Val Rosandra, una riserva naturale prossima alla città di Trieste, tutelata paesaggisticamente sin dal 1953 e costituente un habitat di importanza comunitaria. I lavori erano avvenuti in assenza di autorizzazioni in nome di un’urgenza che sembra poi non aver trovato riscontro nel corso del processo.
Il WWF Italia, denunciante il fatto, costituitosi parte civile assieme al Ministero dell’Ambiente e unico appellante in unione con la Procura della Repubblica, ha colto con soddisfazione la notizia della pronuncia della Corte giuliana che ha riformato integralmente la pronuncia di assoluzione del Tribunale di Trieste
Il WWF ricorda l’importanza di una manutenzione di fiumi e torrenti rispettosa dei valori naturalistici e paesaggistici. Queste attività devono essere affidate ai Comuni o agli enti gestori della proprietà collettive, economicamente incentivati. Vanno invece contrastati interventi estemporanei, privi di attenta progettazione e direzione tecnica, frutto di scelte dettate solamente da presunte emergenzialità.  
Il WWF Italia ricorda infine di aver sottoposto nel 2013 alla Commissione Ue un dossier sul depauperamento dei siti Natura 2000. Tra i casi segnalati vi era anche quello oggetto di quest’ultimo intervento della magistratura.

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