Mentre anche qui a Bonn si attende l’annuncio italiano sull’intenzione di chiudere tutte le centrali a carbone entro il 2025 –la Strategia Energetica Nazionale che dovrebbe confermare questa intenzione sarà resa nota oggi, e l’Italia potrebbe assurgere a Paese indicato a esempio a livello globale – l’attività della società civile e degli attori non statali è ulteriormente salita, perché sono arrivati gli… americani.
Avete letto bene, gli americani: non quelli che stanno pensando di uscire dall’Accordo di Parigi, loro ci sono già; invece, sono arrivati in forze i leader del clima, gli Stati, le città le aziende, le università e i gruppi religiosi che si sentono pienamente impegnati a rispettare l’Accordo di Parigi. Rappresentano 130 milioni di persone e 6,2 trilioni –trilioni!- di dollari del PIL statunitense . Hanno aperto lo US Climate Action Center, un padiglione enorme ed autonomo, tra la zona dei negoziati e quella degli eventi della società civile: collocazione invero simbolica, perché anche la società civile contribuisce all’iniziativa, a cominciare dal WWF USA. Alla presentazione e all’evento iniziale, ieri, c’erano tantissime persone. Gli incontri, con un programma fittissimo, si potranno seguire anche in streaming sulla pagina https://www.wearestillin.com/cop23 .