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WWF: bene apertura a possibile Stop carbone

Positiva l’apertura dei ministri Calenda e Galletti alla accelerazione della chiusura delle centrali a carbone in Italia, ancora molta timidezza sulle energie rinnovabili e sulla strategia a lungo termine. Serve più chiarezza sulla mobilità: questo, in sintesi, il…

Positiva l’apertura dei ministri Calenda e Galletti alla accelerazione della chiusura delle centrali a carbone in Italia, ancora molta timidezza sulle energie rinnovabili e sulla strategia a lungo termine. Serve più chiarezza sulla mobilità: questo, in sintesi, il commento al caldo del WWF alle slide presentate alla Camera dal ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda.

“È un fatto positivo che, finalmente, l’eliminazione del carbone sia entrata nell’agenda politica in modo concreto: si tratta di un successo della nostra campagna a tutela del clima e della salute, visto che il carbone è il combustibile fossile a più alta emissione di CO2, nonché della pressione dei cittadini e delle categorie economiche colpite dai suo terribili effetti”. Lo dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia che aggiunge: “Leggeremo con attenzione il ruolo che la SEN attribuisce ai diversi scenari, ma abbiamo già dimostrato con il nostro report Politiche e misure per accelerare la transizione energetica e l’uscita dall’uso del carbone nel settore elettrico che è possibile eliminare il carbone dal 2025. Francamente abbiamo molti dubbi sulla supposta necessità di nuova capacità ‘scoperta’ improvvisamente dopo aver autorizzato alla chiusura centrali a ciclo combinato, molto più cruciale puntare sui sistemi di accumulo di energia per garantire la stabilità del sistema, investimenti che hanno un senso anche nel futuro decarbonizzato del settore energetico. Anche sulle compensazioni per le centrali i cui costi non sono stati ancora ammortizzati, occorre mettere molti paletti: se così dovesse essere devono ancorate a nuovi investimenti nelle energie rinnovabili e nell’economia decarbonizzata, oltre che alla salvaguardia dei lavoratori coinvolti dalla transizione. Per il resto, entreremo nel merito dopo aver letto il testo, ma per ora rileviamo che la SEN si limita all’orizzonte 2030, quando è necessario che ci si prefigga gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 per fissare con chiarezza il percorso, leggiamo molta timidezza sulle energie rinnovabili, per le quali l’obiettivo del 27% è il minimo sindacale per gli obiettivi europei, senza investimenti coraggiosi nella grossa potenzialità che ci deriva soprattutto dalla nostra esposizione solare. Sulla mobilità, non ci sono ancora chiari segnali verso la mobilità elettrica che pure è ormai chiaramente la prospettiva in tutto il mondo: l’incapacità di scegliere oggi, insistendo ancora con la mobilità a gas per il trasporto delle persone, rischia di farci rimanere fuori dallo sviluppo industriale futuro”.
Il WWF evidenzia inoltre che il periodo di consultazione di un mese annunciato dal ministro appare troppo breve: “Sarebbe opportuno creare occasioni di confronto, anche tra stakeholders diversi, e comunque favorire un dibattito ampio e approfondito”.  
Il WWF, infine, rileva che l’Italia deve giocare un forte ruolo nell’avviare e perseguire politiche che rendano possibile limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e comunque ben al di sotto dei 2°C, conquistando anche autorevolezza a livello internazionale, a partire dal prossimo G7 di Taormina.
 

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