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Quest’anno la “Grindadrap” ha massacrato quasi 1.500 animali

Grindadráp: una tradizione per gli abitanti delle Isole Faroe, Danimarca. Una vera e propria pratica barbara che, ogni anno, porta alla morte di centinaia di globicefali (Globicephala melas, presenti anche in Mediterraneo), lagenorinchi acuti (Lagenorhynchus acutus) e altre specie di delfini.
Gli animali vengono accerchiati dalle imbarcazioni e, sospinti da queste ultime a verso la costa, vengono radunati vicino alla riva per poi essere uccisi brutalmente con arpioni, coltelli e in alcuni casi anche trapani elettrici. Il mare si tinge di rosso davanti agli occhi dei locali, adulti e bambini, e dei turisti curiosi di questo macabro spettacolo.

Globicefali e lagenorinchi in trappola


Ogni anno, secondo la BBC, vengono sgozzati circa 600 tra globicefali – inseriti dalla IUCN nella categoria DD, Data deficient in quanto non si dispone di dati sufficienti sulla dimensione delle loro popolazioni – e lagenorinchi e 35-40 delfini appartenenti ad altre specie. Nel 1940 ne furono uccisi 1200. Questa “caccia ai cetacei” lo scorso fine settimana ha segnato un record senza precedenti: 1.458 animali, compresi cuccioli e femmine incinte, sono stati uccisi durante la mattanza sulla battigia di Skalabotnur a Eysturoy.
Un numero che ha provocato una reazione di shock anche nella popolazione locale. Nonostante questo, più dell 80% degli abitanti delle Isole Faroe, secondo un sondaggio effettuato dalla tv pubblica Kringvarp Foroya, continua ad essere favorevole alla Grindadràp, trattandosi di una delle più grandi risorse economiche del XX secolo dell’arcipelago danese bagnato dalle acque dell’Atlantico.

WWF chiede alla Danimarca di fermare lo scempio

Il WWF, al fianco di tutte le altre associazioni ambientaliste, esprime una forte indignazione nei confronti di questa terribile “tradizione”. E’ assurdo che si voglia tenere in piedi un’attività fuori dal tempo, lontana dalla scienza e lontanissima dalla sensibilità comune. E’ scandaloso che nel 2021 la Danimarca continui a permettere la Grindadràp –una vera e propria caccia ai cetacei– massacro anacronistico e senza alcuna giustificazione – se non una subcultura dura a morire – che rischia di causare danni irreversibili alle popolazioni di diversi odontoceti (i cetacei con i denti), tra cui specie come il globicefalo e il lagenorinco.

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