Il WWF era parte civile al processo
Con una sentenza emessa ieri, 2 febbraio 2023, il Tribunale di Napoli ha condannato due soggetti coinvolti nella vasta operazione che ha portato, nel 2021, a sgominare una fitta rete criminale dedita alla pesca illegale e alla commercializzazione di datteri di mare e che ha accertato la distruzione di enormi porzioni di fondale marino nell’area del Golfo di Napoli e dei faraglioni di Capri.
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In Campania è lotta ai bracconieri del mare
Dopo le dure condanne inflitte lo scorso anno ai pescatori/fornitori (qui il comunicato 2022), questa pronuncia coinvolge un ulteriore anello della filiera criminale, quello degli intermediari e i rivenditori, quindi le pescherie, che vendevano sotto banco il prodotto illegale che all’ingrosso raggiungeva cifre di circa 40 euro al chilo, arrivando a superare i 100 euro al dettaglio.
Gli imputati sono stati condannati a pene di quattro e sei anni di reclusione e al pagamento del risarcimento e delle spese processuali a favore delle parti civili, tra cui vi è il WWF Italia, assistito dall’Avv. Andrea Franco.
“Si tratta di una sentenza storica – afferma il WWF Italia – perché finalmente si riconosce il bracconaggio come un fenomeno che, per gli enormi volumi d’affari illeciti generati, è svolto da soggetti organizzati in maniera professionale.
Il Tribunale di Napoli, grazie al grande apporto della Procura e in particolare del Dott. Giulio Vanacore che ha coordinato le fasi di indagini e l’accusa nei vari filoni processuali, ha dunque scardinato una diffusa visione, erroneamente riduttiva, dei crimini contro la fauna selvatica, considerati reati minori perché non valutati nella loro complessità, quali fenomeni idonei a coinvolgere, oltre agli aspetti ambientali e legati alla salute umana, anche quelli economici. Grande merito deve essere riconosciuto anche alle forze di Polizia, in particolare alla Guardia Costiera e alla Guardia di Finanza.
E’ necessario però, che il Parlamento e il Governo forniscano alle Autorità inquirenti e giudicanti strumenti più idonei per contrastare efficacemente questi odiosi crimini, sia a livello normativo, sia in termini di uomini e mezzi e che si investa nella formazione e nella sensibilizzazione anche della opinione pubblica, che troppo spesso non riconosce la portata lesiva di alcune condotte illecite che in taluni territori sono parte di perverse e deprecabili tradizioni”.
La pesca dei datteri di mare è un fenomeno grave e diffuso. Secondo quanto riportato nel report WWF “il danno invisibile dei crimini di natura” realizzato nell’ambito del progetto Life SWiPE, dal 2015 al 2020 la Guardia Costiera ha disposto il sequestro di oltre due tonnellate di datteri di mare illecitamente pescati.
Il Progetto LIFE SWiPE nasce per migliorare il contrasto della criminalità in natura, tramite la collaborazione diretta con magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, e con tutti coloro i quali hanno un ruolo attivo nelle azioni di investigazione e persecuzione dei crimini contro la fauna selvatica.