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Declassamento del lupo, no a giochi da apprendisti stregoni sulla Direttiva habitat

La proposta della Commissione europea rischia di aprire la strada alla modifica della Direttiva Habitat

Oggi, la Commissione Europea ha proposto di declassare lo status di protezione del Lupo da specie “rigorosamente protetta” a semplicemente “protetta” nel quadro della Direttiva Habitat. Questa proposta segue la decisione della Convenzione di Berna dello scorso dicembre ed entrata in vigore proprio ieri, suscitando ampie critiche da parte dagli esperti di conservazione della natura e dalle organizzazioni ambientaliste. La proposta della Commissione per una modifica degli Allegati IV e V della Direttiva Habitat e riguardanti lo status di protezione del Lupo dovrà passare l’esame al Parlamento Europeo e al Consiglio. 

Un iter contro la natura

Negli ultimi 18 mesi, l’Unione europea si è mossa per declassare la protezione del lupo, nonostante la mancanza di prove scientifiche solide. Nel dicembre 2023, Ursula von der Leyen è stata la prima Presidente della Commissione Europea a proporre di ridurre lo stato di protezione di una specie in un forum internazionale. Solo grazie a una protezione rigorosa, le popolazioni di lupi si sono riprese in molte parti del continente, costituendo un importante successo di conservazione. Tuttavia, il loro stato di conservazione continua ad essere tutt’altro che favorevole e il recupero è ancora fragile anche a causa di numerosi casi di bracconaggio che in Italia rappresentano un fenomeno ancora molto preoccupante. 

L’operazione San Francesco di Fulco Pratesi

In Italia la protezione del Lupo ha rappresentato una delle prima battaglie ambientaliste. Il WWF Italia si è impegnato per la conservazione del Lupo sin dagli anni ’70, quando Fulco Pratesi lanciò l’operazione San Francesco insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo: grazie a questa azione il Lupo, di cui erano rimasti poco più di 100 individui, fu salvato dalla scomparsa in Italia. 

Una decisione basata sulla politica, non sulla scienza

“Il declassamento della protezione del lupo è una decisione totalmente sbagliata basata su valutazione politiche e non sulla scienza. La decisione polarizza ulteriormente il dibattito e non offre alcun aiuto reale alle comunità rurali, mentre mette a rischio l’opportunità di continuare a investire in misure preventive per raggiungere la coesistenza”, afferma la coalizione di ONG composta da WWF Europa, BirdLife Europa, ClientEarth e l’European Environmental Bureau. “Invece di rafforzare la tutela della natura europea, la nostra migliore alleata contro le crisi del clima, della biodiversità e dell’inquinamento, l’Unione europea continua la sua inversione di rotta su uno dei suoi più impressionanti successi di conservazione degli ultimi decenni. La spinta contro il lupo crea un precedente estremamente pericoloso per la politica di conservazione della natura, in quanto ignora l’approccio basato sulla scienza e trasforma la protezione delle specie in una merce di scambio per tornaconto politico”, prosegue la coalizione. 

Il Governo italiano contro ogni logica

Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia, dichiara: “Per oltre tre decenni, la Direttiva Habitat, pietra miliare della normativa ambientale dell’Unione europea, ha protetto centinaia di specie e habitat, salvando dall’orlo dell’estinzione specie iconiche come il Lupo, l’Orso e la Lince iberica e tutelando le aree della Rete Natura2000. Il declassamento del Lupo, quindi, è una decisione gravissima che non tiene conto dei dati scientifici e della necessità di assicurare tramite misure preventive una coesistenza tra Grandi Carnivori e comunità locali. Ma è anche una decisione grave perché è servita ad aprire la strada alla modifica della Direttiva Habitat che invece dobbiamo difendere dagli attacchi che arriveranno da quei politici che si fanno portavoce della lobby venatoria e di quelle associazioni agricole che, invece di curare gli interessi degli agricoltori, puntano solo a smantellare qualsiasi regola a tutela dell’ambiente. Contro ogni logica, il Governo italiano è stato sempre in prima fila per declassare lo status di protezione del Lupo, una specie altamente rappresentativa dell’identità naturalistica del nostro Paese. È altamente improbabile che il governo cambi idea. Ma questo non ci impedisce di chiedere di rimettere i piedi per terra, ascoltare la scienza ed evitare di giocare a fare gli apprendisti stregoni sulle spalle della natura con qualsiasi ulteriore modifica della Direttiva Habitat”. 

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