Pubblicato l’aggiornamento della Red List IUCN
Sono a rischio il 41% degli anfibi, il 26% dei mammiferi, il 12% degli uccelli, il 37% di squali e razze, il 21% dei rettili e il 36% delle barriere coralline
IUCN
L’IUCN (Unione internazionale per la Conservazione della Natura) ha pubblicato oggi in Svizzera la nuova Lista Rossa delle specie animali e vegetali minacciate di estinzione. Tra le novità negative l’inserimento dell’elefante del Borneo nella categoria “Endangered” (in pericolo), a causa delle minacce derivanti dalle attività umane. L’aggiornamento rivela anche che i serpenti invasivi stanno portando all’estinzione alcune lucertole endemiche delle Isole Canarie e di Ibiza, mentre il commercio illegale e i cambiamenti climatici minacciano i cactus in Cile.
La Lista Rossa delle specie minacciate dell’IUCN, che indica lo stato di conservazione delle specie a livello globale e le azioni di conservazione portate avanti per la loro salvaguardia negli ultimi sessant’anni, descrive lo status di 163.040 specie, di cui 45.321 sono considerate minacciate di estinzione. Come dimostra l’aggiornamento odierno della IUCN, la biodiversità si trova ad affrontare pressioni crescenti, dal bracconaggio ai cambiamenti climatici, fino alla diffusione di specie invasive. Fortunatamente le soluzioni non mancano, ma occorre implementarle efficacemente prima che sia troppo tardi. “Con un’azione di conservazione sostenuta, collaborativa e basata sulla migliore conoscenza scientifica, possiamo allontanare le specie dal baratro dell’estinzione”, ha dichiarato la dott.ssa Grethel Aguilar, Direttore generale della IUCN.
CASE STUDY/1 Elefante del Borneo in pericolo
L’elefante asiatico del Borneo, valutato per la prima volta come sottospecie distinta nella Lista Rossa dell’IUCN, è stato inserito nella categoria “critically endangered” (in pericolo critico) con una stima di circa 1.000 individui rimasti in natura. La popolazione è diminuita fortemente negli ultimi 75 anni, inizialmente a causa del disboscamento estensivo delle foreste del Borneo. Con la rapida espansione della popolazione umana nel Sabah, gli elefanti entrano più spesso nei territori abitati in cerca di cibo, dove possono causare danni alle colture e provocare conflitti che possono portare a casi di uccisioni illegali. Ulteriori minacce vengono dalla perdita di habitat dovuta all’agricoltura (in particolare alle coltivazioni di palma da olio), alla diffusione di piantagioni di legname, alle miniere, dai grandi progetti infrastrutturali come la Pan Borneo Highway e dal bracconaggio per il commercio dell’avorio.
CASE STUDY/2 Il declino dei rettili a Gran Canaria e Ibiza
Alcune specie di rettili di Gran Canaria stanno diminuendo in modo significativo a causa della diffusione di serpenti invasivi. La lucertola gigante di Gran Canaria (Gallotia stehlini) è passata da specie “a minor preoccupazione a specie “in pericolo critico”, mentre la lucertola di Gran Canaria (Chalcides sexlineatus) è passata dalla categoria “a minor preoccupazione” a “in pericolo”. Questi animali endemici sono preda dell’invasivo serpente reale della California (Lampropeltis californiae), introdotto sull’isola nel 1998, che ne ha decimato le popolazioni. Le popolazioni della lucertola gigante di Gran Canaria e della puzzola di Gran Canaria sono diminuite di oltre il 50% dal 2014.
Sempre sulle isole Canarie, le azioni di conservazione hanno portato buoni risultati, con l’incremento delle popolazioni della lucertola gigante di La Gomera (Gallotia bravoana). Lo status della specie è migliorato, passando da “in pericolo critico” a “in pericolo”, grazie ai programmi di riproduzione in cattività e di reintroduzione in natura. Endemica dell’omonima isola, questa specie un tempo comune è stata quasi portata all’estinzione dai felini invasivi, dai ratti e dalla caccia da parte dell’uomo nel corso dei secoli scorsi.
CASE STUDY/4 Il commercio illegale minaccia i cactus ornamentali in Cile
L’82% delle specie di cactus appartenenti al Genere Copiapoa, endemiche del deserto costiero di Atacama, in Cile, è ora a rischio di estinzione. Un netto peggioramento rispetto al 2013, quando si stimava che il 55% di queste specie fosse minacciato. La moda dei cactus come specie ornamentali in Europa e Asia ha portato a un aumento del commercio illegale, facilitato dai social media. I cambiamenti climatici minacciano ulteriormente questi cactus, poiché la nebbia oceanica di cui hanno bisogno per l’idratazione si sposta con i cambiamenti della temperatura globale. Il riscaldamento globale è troppo rapido per permettere a queste specie longeve e non in grado di riprodursi così velocemente di spostare la loro area di presenza in territori più idonei.