Le uova deposte su una spiaggia dell’alto Ionio reggino
Non poteva avere migliore inizio il progetto TartAmar 2023 che il WWF porta avanti da anni per scoprire e mettere in sicurezza i nidi di Tartaruga marina (Caretta caretta), sotto la supervisione scientifica del DiBest dell’Università della Calabria. Ad appena un giorno dall’avvio delle operazioni di monitoraggio che impegneranno su molte spiagge calabresi e per tutta l’estate decine di volontari del WWF, il primo nido è stato trovato su una spiaggia dell’alto Ionio reggino. L’emozione di scoprire all’alba, durante le previste ispezioni giornaliere alla ricerca delle caratteristiche tracce, è toccata alla giovane Rosamaria Pavesi, che ha subito comunicato l’importante scoperta alla biologa del WWF Jasmine De Marco per la successiva operazione di ricerca delle uova. Attività che presuppone, proprio per la delicatezza del caso, una regolare autorizzazione ministeriale, trattandosi di una specie particolarmente protetta da norme statali e internazionali. Dopo l’esito positivo dell’operazione, il nido è stato subito messo in sicurezza con un recinto al fine di evitare il calpestio o addirittura il passaggio di veicoli – come purtroppo avviene troppo spesso sui lidi calabresi – insieme all’uso, benché vietato, di mezzi meccanici per la pulizia delle spiagge.
Il progetto TartAmar di WWF e Università della Calabria
Si apre dunque sotto i migliori auspici l’edizione 2023 del Progetto TartAmar del WWF e dell’UniCal, che porterà alla scoperta e alla tutela fino alla schiusa, di numerosi altri nidi, con la speranza di confermare un dato ormai acquisito da più di vent’anni e che pone la Calabria, insieme alla Sicilia, al primo posto tra le regioni italiane per numero di nidi di tartaruga marina e che vedrà migliaia di piccole tartarughine fare il loro battesimo del mare ben protette dai pericoli che le minacciano.