A Lizzano gli esperti WWF salvano 58 uova, invase dall’acqua
Nei giorni scorsi il Centro Recupero Tartarughe Marine del WWF Italia a Policoro è allertato da un bagnante: a Marina di Lizzano ci sono uova di tartaruga in acqua. Il team del Centro si prepara per l’intervento, preoccupandosi di attivare il personale autorizzato. All’arrivo sulla spiaggia lo spiacevole ritrovamento: un canale dell’acquedotto pugliese, il canale Ostone, già oggetto di sequestri e proteste, ha scaricato a mare esondando sulla spiaggia libera e scavando un alveo profondo. All’interno sono visibili le uova che man mano che l’acqua scava emergono gonfie, ormai danneggiate. Per impedire l’ulteriore disfacimento della camera di incubazione, i volontari e operatori del Centro recupero preparano una diga di sabbia per deviare lo scorrere dell’acqua e traslocare le uova.
Grazie all’intervento immediato di Cosimo Manna, responsabile di zona nell’ambito del progetto tartarughe del WWF Italia , le uova vengono messe in sicurezza. 58 uova vengono spostate, nel disperato tentativo di salvataggio. Aspettando con fervore i tempi di incubazione e schiusa, sperando di aver limitato i danni, i responsabili del Centro Recupero di Policoro cercheranno di chiarire con le autorità competenti le motivazioni dell’accaduto, per impedire altre situazioni pericolose per habitat e specie marine, persone comprese.
In totale sono 6 i nidi di tartaruga marina seguiti e monitorati dal WWF Policoro, tutti nell’area del Golfo di Taranto che comprende la provincia di Taranto, la Basilicata jonica e l’alta Calabria.
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