I dati del NOAA americano
“Le analisi preliminari dei dati della NOAA/NCEP (National Oceanic and Atmosferic Administration – National Centers for Environmental Prediction) e quelle parziali sugli altri database climatici permettono di affermare che il 2023 è risultato di nuovo l’anno più caldo da quando si misurano le temperature del Pianeta, con un’anomalia pari a poco meno di +1,5 °C rispetto al periodo preindustriale”. E’ quanto sottolinea in un post il sito climalteranti.it. Un aumento di quasi un decimo di grado rispetto al precedente record del 2016. A livello europeo si osservano anomalie positive su tutta l’Europa, salvo una piccola porzione della Svezia e Norvegia centrali, con valori maggiori nella zona del Mùar Nero.
Italia: 2023 è il secondo anno più caldo dopo il 2022
Per quanto riguarda l’Italia, l’anomalia registrata è stata inferiore a quella dello scorso anno, che era però stata spaventosa (oltre +2,2 °C in più rispetto al periodo preindustriale) “ma, con i suoi +2 °C risulta comunque il secondo valore della serie delle temperature annue disponibili”.
Da notare – sottolinea l’autore dell’articolo – che il 2023 risulta di gran lunga l’anno più caldo secondo tutti i database, e che il database NOAA/NCEP è quello che sottostima maggiormente la differenza rispetto al precedente anno più caldo (0,7 °C rispetto a 1 o 1,1 °C secondo gli altri database, anche se incompleti).
Guardando gli andamenti dal 2001, si nota come negli ultimi sette anni si siano registrati valori sistematicamente superiori rispetto agli anni precedenti.
El Niño e il 2024
Considerando che la fase El Niño è prevista durare ancora per alcuni mesi, probabilmente fino a metà anno, e che, nel passato, le anomalie termiche più evidenti si sono sempre manifestate verso il termine della fase, “esiste una discreta possibilità – sottolineano gli autori – che anche il 2024 possa risultare un anno ancora molto caldo”.
Arrotondando a una cifra decimale, le temperature registrate sono vicine al valore delle temperature medie che l’Accordo di Parigi ha previsto come obiettivo per fine secolo, e cioè +1,5 °C. “Se il trend continuerà (e al momento non c’è motivo per sperare che questo non succeda), entro qualche decennio è possibile che le anomalie medie globali risultino permanentemente superiori al valore di 1,5 °C” conclude l’autore dell’articolo, Claudio Cassardo.
Gli appuntamenti 2024 dedicati al clima >>
(1)“Climalteranti” è un sito/blog di formazione e discussione sul tema dei cambiamenti climatici ideato per dare continuità all’analisi critica delle voci negazioniste su questi temi.
-
Cambiamento climatico
Il WWF e la crisi climatica