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COP29, la difesa della natura e la transizione energetica sono alleate

Secondo il WWF Italia, transizione energetica e biodiversità possono influenzarsi in maniera positiva.

La transizione energetica e la difesa della biodiversità possono e devono camminare insieme. Oggi infatti il cambiamento climatico, combattuto dalla transizione energetica, influenza ed è influenzato a sua volta dalla perdita di biodiversità. L’anno scorso la COP di Dubai ha stabilito l’obiettivo di triplicare la capacità delle energie rinnovabili entro il 2030. Questa è una buona notizia per la natura che ha subito impatti devastanti dai combustibili fossili. Al tempo stesso occorre non sottovalutare l’impatto che fonti di energia rinnovabili, come l’eolico e il fotovoltaico, hanno sulla biodiversità, come qualsiasi altro evento umano. Anche se i due impatti sono incomparabili, rispetto ai combustibili fossili l’impatto delle rinnovabili è trascurabile. Per questo bisogna riflettere sul modo migliore per far sì che le rinnovabili siano le migliori alleate per la natura. A questo scopo si è svolto oggi il side event del WWF Italia al padiglione italiano alla COP29 “Triplicare le energie rinnovabili: attuare l’obiettivo di Dubai, coniugando azione climatica e natura”. L’evento ha voluto intrecciare il dibattito internazionale, europeo e italiano sul modo migliore per coniugare rinnovabili e natura e gli strumenti per farlo.  

I partecipanti

Durante l’iniziativa sono intervenuti: Gilberto Pichetto Fratin, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Francesco La Camera, Direttore generale dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA); Dean Cooper, Responsabile Energia WWF Internazionale e Alleanza “Coalition Linking Energy and Nature for action” (Clean Action); Daniele Agostini, Responsabile Politiche energetiche e Climatiche Enel; Paola Brambilla, Coordinatrice della sottocommissione VIA; Alessandro Marangoni, CEO di Althesys;Matteo Leonardi, Direttore esecutivo ECCO Climate think tank; Viviane Raddatz, Responsabile Clima ed Energia, WWF Germania. I lavori sono stati introdotti e coordinati da Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia. 

L’intervento del ministro

Nel suo saluto il ministro Pichetto Fratin ha dichiarato: “In Italia due terzi della nostra energia elettrica provengono ancora da combustibili fossili mentre un terzo proviene dalle rinnovabili. Siamo però determinati ad abbandonare il carbone entro il 2025. Sulla data precisa stiamo decidendo, tenendo conto di fattori come l’occupazione. Purtroppo, in Sardegna l’abbandono del carbone non potrà avvenire nella stessa data, ma puntiamo a farlo entro il 2028”.  

Il ministro ha inoltre detto che “eventi estremi come quelli di Valencia ed Emilia Romagna devono essere un incentivo a fare di più”. “L’Italia oggi rappresenta lo 0,7% delle emissioni a livello mondiale, ma questo per il nostro Paese deve essere uno stimolo a fare meglio. Siamo tra i Paesi più ricchi e siamo capaci di innovare e di essere da esempio per il mondo”.   

I tre fattori per una transizione energetica di successo

Sul tema dell’accelerazione sulle rinnovabili è intervenuto anche Francesco La Camera: “Sulle rinnovabili stiamo andando veloce, ma servono ancora tre fattori fondamentali. Il primo riguarda le infrastrutture. Sono stato in Cina e diverse province utilizzano le infrastrutture giuste, riuscendo così a soddisfare il 100% del fabbisogno energetico della popolazione con rinnovabili. Servono poi le giuste policy. Bisogna bloccare i combustibili fossili, ma allo stesso tempo servono policy che incentivino realmente le rinnovabili. Per esempio sull’idrogeno mancano politiche concrete. Abbiamo infine bisogno di lavoratori con la formazione e le competenze giuste per questo settore”. 

La sfida in Sardegna

Mariagrazia Midulla ha dichiarato: “Secondo il WWF Italia, transizione energetica e biodiversità possono influenzarsi in maniera positiva. Le fonti rinnovabili hanno un impatto minimo sulla natura. Chiaramente però allo stesso tempo devono essere fatte per bene. Biodiversità e rinnovabili devono andare insieme. E tutto questo è possibile, ma non facile. Come ci dimostra il caso della Sardegna dove una nuova legge regionale ha di base reso impossibile proseguire con lo sviluppo delle energie rinnovabili. In realtà la Sardegna è la regione con il più alto tasso di anidride carbonica. E fare le rinnovabili sarebbe un vantaggio prima di tutto per l’ambiente devastato dall’impatto dei combustibili fossili”. 

L’evento è stato anche occasione per Midulla di invitare il ministro Pichetto Fratin a festeggiare insieme la chiusura delle centrali a carbone nell’Italia continentale. Il WWF Italia ha infatti coordinato la campagna delle maggiori  ONG che ha portato a questo risultato.  

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