Dopo l’uscita dell’UNEP Adaptation Gap Report 2023 pubblicato oggi, il WWF denuncia come la lentezza nell’attuare le azioni necessarie e l’insufficienza dei finanziamenti per aumentare la resilienza alla crisi climatica lascino tutti, in particolare i più vulnerabili, in una situazione disperata.
Dopo un anno di temperature record e di eventi meteorologici estremi, è evidente che il mondo non sta prendendo sul serio gli impatti della crisi climatica, come dimostrato dal rallentamento dei progressi in materia di finanziamento, pianificazione e attuazione delle misure di adattamento.
Manuel Pulgar-Vidal, responsabile Clima ed Energia del WWF Internazionale, già Presidente della COP20, ha dichiarato:
“Il mondo si trova ad affrontare una prolungata crisi umanitaria ed ecologica, provocata dall’emergenza climatica e dei conseguenti disastri meteorologici. È inaccettabile vedere che i progressi nell’adattamento rallentano e che i finanziamenti diminuiscono, mentre gli impatti climatici si intensificano. I negoziati sul clima della COP28 per essere credibili dovranno portare a un’azione capace di costruire la resilienza climatica delle comunità e degli ecosistemi di tutto il mondo. Per far sì che questo accada, è necessario che almeno il 50% del totale degli stanziamenti pubblici per il clima, nell’ambito degli impegni sanciti dall’Accordo di Parigi, sia dedicato all’adattamento come finanziamento a fondo perduto per aiutare i Paesi vulnerabili. I leader devono anche fare molto di più per affrontare le cause della crisi climatica, riducendo le emissioni di carbonio e ripristinando la natura: altrimenti la situazione potrebbe divenire ingestibile. In questo senso decidere di eliminare i combustibili fossili sarà un grande passo avanti”.
Il rapporto dell’UNEP ci ricorda quanto le azioni di adattamento al clima siano cruciali e quanto sia stato inadeguato il sostegno fornito finora. I negoziati sul clima delle Nazioni Unite di quest’anno devono prendere decisioni coraggiose per accelerare l’attuazione dell’adattamento e contribuire a salvaguardare le persone e la natura vulnerabili alla crisi climatica. I Paesi più ricchi devono fornire i finanziamenti necessari per consentirlo, anche per cercare di limitare l’aumento di migranti climatici, con pesanti ripercussioni sociali ed economiche, a partire dalla sofferenza delle persone costrette a spostarsi.