Stop con i sussidi ai fossili fuori dai nostri confini
Da Glasgow, dove fino al 12 novembre si sta svolgendo la COP26 per il Clima, arriva un segnale concreto sulla strada della decarbonizzazione.
Insieme a Greenpeace e Legambiente, il WWF accoglie positivamente la notizia che l’Italia, aderendo alla iniziativa promossa dal governo UK, sia fra le nazioni leader a livello mondiale che hanno scelto di interrompere i finanziamenti all’estero a sostegno dei combustibili fossili.
Ora serve una Roadmap per l’Italia
Mettere fine ai SAD, i Sussidi Ambientalmente Dannosi forniti dall’Italia fuori dai confini è un ottimo segnale che speriamo si traduca, come chiesto nel Green Deal Europeo, nella definizione di una roadmap per la progressiva cancellazione dei SAD, entro il 2030, per i combustibili fossili anche nel nostro Paese che ancora oggi ammontano a 17,7 miliardi di euro.
Il ruolo principale dei crediti e delle garanzie all’esportazione è quello di promuovere il commercio in un ambiente competitivo, fornendo incentivi economici positivi per le imprese e gli attori privati per entrare in mercati rischiosi. Ma le stesse istituzioni multilaterali non hanno chiare restrizioni in merito a quali tecnologie evitare di finanziare, con la conseguenza di fornire comunque importanti agevolazioni a progetti ad alto impatto ambientale, spesso giustificati da obiettivi di sviluppo non necessariamente sostenibili per i paesi in cui l’attività è condotta.
Per questo la decisione di oggi è un ulteriore passo avanti, dato che riguarda non solo il carbone ma tutti i combustibili fossili, verso la sostenibilità ambientale delle scelte dei Paesi più ricchi sulla via della decarbonizzazione.
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Stop con i sussidi ai fossili fuori dall'Italia
La nota congiunta inviata da Legambiente, Greenpeace e WWF Italia