Pandanews

Decalbero 2024, le 10 azioni per un Natale sostenibile per tutti

Come ogni anno il WWF Italia pubblica 10 azioni che ognuno di noi può compiere facilmente per festeggiare il Natale facendo del bene a noi stessi e al Pianeta.

Il Natale, spesso sinonimo di calore e celebrazioni, è anche un periodo in cui rischiamo di avere un impatto significativo sull’ambiente. Con l’uso intensivo di energia per l’illuminazione, l’aumento dei rifiuti e delle emissioni legate ai trasporti e alla produzione di beni, il consumo maggiore di cibo, le festività contribuiscono notevolmente alla pressione sul Pianeta. 

Un Natale sostenibile ed etico è possibile: è tutta questione di scelta.  

Come ogni anno il WWF Italia pubblica il Decalbero, suggerendo 10 azioni che ognuno di noi può compiere facilmente per festeggiare il Natale facendo del bene a noi stessi e al Pianeta. 

1. Un calendario dell’Avvento al contrario 

Ogni giorno aggiungiamo qualcosa da donare a chi ha bisogno: persone, animali e habitat. Alla Vigilia consegniamo tutto alle associazioni che operano nel sociale o nella salvaguardia della Natura.  

Nel mondo più di un miliardo di persone, metà delle quali minori, vive in condizioni di povertà estrema. In Italia nel 2023, sono oltre 2 milioni le famiglie in povertà assoluta, l’8,4% del totale. Il fenomeno colpisce anche 5,7 milioni di individui, pari a quasi il 10% del totale dei residenti in Italia. Possiamo sostenere le persone in difficoltà donando cibo, abiti, giocattoli o libri.  Sono anche tante le specie e gli ecosistemi preziosi che hanno bisogno di aiuto. Il calo di specie più drammatico degli ultimi 50 anni si registra negli ecosistemi di acqua dolce (-85%), seguiti da quelli terrestri (-69%) e poi marini (-56%)3.

È possibile anche regalare un futuro ad una specie in pericolo, scegliendo l’adozione simbolica di una specie a rischio di estinzione sul sito wwf.it/adozioni o sostenendo i progetti di conservazione che il WWF porta avanti in tutto il mondo per proteggerle.  

2. “Eco-crafting party” 

Organizziamo un laboratorio con amici o familiari per creare decorazioni natalizie fatte a mano utilizzando materiali di recupero. 

Durante il Natale i rifiuti aumentano notevolmente tra acquisti online, confezioni regalo, imballaggi. Nel caso di carta e cartone si arriva a circa 75-80mila tonnellate di rifiuti (in media oltre 3 kg a famiglia) e circa 125mila tonnellate di imballaggi in plastica: praticamente sotto l’albero c’è una montagna di rifiuti oltre ai regali.  

Non solo i grandi rifiuti, anche quelli micro aumentano notevolmente. Molti elementi decorativi e addobbi, come ghirlande, decorazioni dell’albero, biglietti di auguri e persino il trucco festivo sono spesso realizzati con glitter e brillantini di plastica che vengono persi nelle nostre case e nell’ambiente, esponendo persone, animali domestici (e selvatici) ad elevate quantità che possono accumularsi nell’organismo.  

Meglio quindi evitare questa tipologia di prodotti così come l’eccesso di imballaggi, scegliendo quando possibile, opzioni sfuse o confezioni biodegradabili e riciclate.  

3. No allo spreco, regaliamo cose “già amate” 

Invece di acquistare regali nuovi, perché non dare nuova vita a oggetti pre-loved (già amati)?  

Un libro che ha segnato un’epoca o un capo di abbigliamento vintage o nuovissimo ma mai messo: tutti questi regali possono essere scambiati durante le festività, offrendo qualcosa di unico e personalizzato, ma con un impatto ambientale minore. Anche le talee di belle piante da interno o da esterno, meglio se radicate, sono un bellissimo regalo! Scambiare regali usati non solo è una scelta più sostenibile, ma porta anche con sé un valore sentimentale unico, creando legami più profondi attraverso il racconto delle storie che ogni oggetto porta con sé.  

In alternativa, per abbattere le emissioni di CO2 si può anche organizzare un “Babbo Natale segreto”, in cui si fa e si riceve un solo regalo attraverso un sorteggio, segreto o meno. Passare da 4-5 regali a uno solo può ridurre le emissioni fino al 77%. 

4. Un Natale “unplugged” per proteggere biodiversità e clim

Scegliamo una sera senza elettricità per goderti la compagnia a lume di candele naturali, storie narrate, musica o giochi di società, riscoprendo il valore della semplicità.  

Durante il periodo natalizio si registra un incremento del 30% dei consumi di energia per l’uso delle decorazioni luminose, che equivalgono ad almeno circa 18-20mila tonnellate di CO2 in più rispetto al resto dell’anno (circa 650 tonnellate di CO2 immesse ogni giorno). Prediligiamo le decorazioni “diurne”, come i fiocchi o decorazioni naturali con piante e frutta secchi. Se proprio vogliamo illuminare la casa con luci decorative consideriamo un’illuminazione adattativa a bassa intensità, con lampade led, energia solare o batterie ricaricabili. 

L’aumento delle luci durante il periodo natalizio contribuisce anche all’inquinamento luminoso, che causa impatti sulla biodiversità anche gravi, rendendo gli animali più vulnerabili ai predatori, aumentandone lo stress, il disorientamento e modificandone i ritmi del sonno. Oltre che per la bolletta, spegniamo le luci per lasciare alberi, arbusti e angoli dei nostri giardini come rifugi bui per la fauna selvatica, soprattutto durante il crepuscolo e l’alba, quando gli animali sono più attivi. Utilizziamo poi colori caldi come l’ambra o il rosso, che sono meno dannosi per la fauna. Ogni luce in più che si spegne, si abbassa o smette di puntare verso l’alto fa la differenza.  

5. Un angolo di Natura nel nostro quartiere 

Installiamo su un albero all’esterno delle mangiatoie fatte in casa, riempite con semi, frutta secca o palline di grasso vegetale.  

Durante il Natale, le nostre città si trasformano in luoghi festosi ed è una buona occasione per esprimere solidarietà anche verso gli animali che condividono con noi le città. La mortalità degli uccelli, infatti, in inverno è più alta che non nel resto dell’anno. Un gesto semplice e utile è creare un angolo di Natura nel tuo quartiere, offrendo rifugi e cibo a uccelli, scoiattoli e altri piccoli animali che in città in inverno hanno più difficoltà ad alimentarsi sempre meno accesso ad aree verdi causa dell’eccessiva cementificazione. Creando un angolo di natura, puoi contribuire a ripristinare un piccolo ecosistema nel tuo quartiere sostenendo le specie locali e stimolare una maggiore consapevolezza tra i cittadini sull’importanza di coesistere con la fauna selvatica urbana. 

6. Regali che non si dimenticano: esperienze da vivere in Natura 

Siamo sempre a corto di idee, vogliamo trovare qualcosa di utile, bello, possibilmente originale. Allora ricordiamoci che le esperienze sono meglio dei regali materiali. 

I regali esperienziali rafforzano le relazioni in misura maggiore rispetto agli oggetti materiali, indipendentemente dal fatto che il destinatario e il mittente vivano l’esperienza insieme. Il motivo è semplice: l’emozione provata nel ricevere, poi nel vivere e infine nel ricordare l’esperienza ricevuta in dono sono molto più intense e durature rispetto a qualsiasi oggetto materiale.  Un’esperienza, come una lezione di birdwatching, la fitoalimurgia, il teatro all’aperto, l’ingresso in un parco, un’oasi o altre aree naturalistiche, l’iscrizione ad un trekking fotografico o a una giornata di raccolta dei rifiuti, sarà sempre la migliore. 

7. Diventiamo Detective e Troviamo il Regalo Perfetto che corrisponde all’identikit del prodotto etico e sostenibile 

Ogni oggetto che compriamo ha una storia: materiali, produzione, trasporto e smaltimento. Il nostro compito? Scoprire questa storia e scegliere con cura. 

Iniziamo esaminando la natura e la fattura del prodotto: è realizzato con materiali naturali, biologici o riciclati? Evitiamo articoli con componenti dannosi o difficili da smaltire. Verifichiamo anche la sua origine: i regali che provengono da filiere locali che riducono l’impatto del trasporto e sostengono l’economia vicina a te. Prestiamo attenzione alle certificazioni: etichette come Biologico, Fair Trade, UTZ, GOTS, FSC o Ecolabel garantiscono che il prodotto rispetti l’ambiente e i lavoratori. Occhio anche agli imballaggi: cerchiamo prodotti sfusi o confezionati in maniera essenziale con materiali naturali e riciclati.  

Ogni regalo che scegliamo con attenzione è un messaggio potente: insieme possiamo costruire un futuro più verde, una scelta alla volta.  

8. Usiamo un albero duraturo 

L’albero di Natale è il simbolo per eccellenza delle festività, ma può avere un impatto considerevole sull’ambiente se non viene scelto e gestito con attenzione. La regola d’oro? Usare quello che già possiediamo!  

Se invece dobbiamo acquistarne uno, meglio preferire un albero artificiale di seconda mano oppure un albero vero di specie nostrane come l’abete rosso, ginepro o alloro. Non solo supporta la biodiversità locale, ma offre anche un’alternativa più ecologica. Gli alberi artificiali, generalmente realizzati in plastica PVC, possono rilasciare microplastiche nel tempo oltre a 40 kg di CO2 durante produzione e trasporto. Il loro impatto si riduce se vengono usati per almeno 10 anni ma, in media, gli alberi artificiali vengono sostituiti dopo soli 6 anni, contribuendo all’accumulo di rifiuti plastici non riciclabili.

Gli alberi veri, se di specie non nostrane, come l’abete di Nordmann (originario del Caucaso), possono avere un impatto negativo sulla biodiversità locale se piantati in Natura. Inoltre, molte piante selvatiche, come muschio, vischio e agrifoglio, sono prelevate direttamente dagli habitat naturali per creare decorazioni natalizie causando danni agli ecosistemi e riducendo la biodiversità. Per esempio, l’uso intensivo di muschio per presepi può compromettere le funzioni vitali di questo elemento nel trattenere umidità e proteggere il suolo. 

Finite le feste, se dobbiamo smaltire l’albero ricordiamo: finto nell’indifferenziato, vero all’isola ecologica oppure dal vivaio se ancora in salute. 

9. Cene e pranzi sostenibili: ricette che nutrono il Pianeta e la tua salute 

Anche a Natale il cambiamento inizia a tavola: creiamo menù che rispettino la Natura! Basta scegliere e consumare cibo responsabilmente, usando ingredienti biologici, locali, di stagione, e non a rischio di estinzione, pianificando i pasti e le quantità in base al numero di invitati per evitare sprechi e conservando bene gli avanzi o recuperandoli con ricette creative da condividere. Infine, no all’usa e getta a tavola.  

In Italia, durante il periodo delle feste natalizie circa 500mila tonnellate di cibo non consumate, ancora buone, vengono sprecate. Durante questo periodo fino a 80 euro a famiglia possono finire nella spazzatura. Uno spreco di risorse inaccettabile viste le emergenze ambientali e sociali che affliggono il Pianeta. 

Inoltre, durante il periodo natalizio, si verifica un incremento della domanda di prodotti esotici o fuori stagione (come gamberoni, ananas, mango, avocato, datteri) che hanno un impatto significativo sull’ambiente e sulla biodiversità a causa delle emissioni legate al loro trasporto e della produzione che può comportare deforestazione, inquinamento da pesticidi e distruzione di interi ecosistemi, come i mangrovieti. La nostra terra offre alternative straordinarie meno impattanti e altrettanto gustose! Ah, la frutta tropicale ormai si produce anche al sud Italia: controlliamo la provenienza! 

Sul pescato nostrano facciamo attenzione alle specie in pericolo o sovrasfruttate come l’anguilla, il nasello, la cernia, pesce spada e tutte le specie di squali e razze e orientiamoci su specie locali meno conosciute e quindi meno richieste come il cefalo, il tonnetto alletterato, il tombarello, lo zerro da consumare con moderazione. Evitiamo di utilizzare troppa carne e derivati animali, preferendo nel caso prodotti da allevamento biologico.  Oppure ancora meglio, sorprendiamo tutti con un menù alternativo total veggie!

10. Niente Botti: un Regalo di Pace per la Fauna Selvatica (e domestica) 

È importante riflettere sull’inutilità e sulla pericolosità di un’usanza, vietata da molte ordinanze cittadine, a cui si dovrebbe rinunciare senza rimpianti. 

Si stima che ogni anno in Italia almeno 5.000 animali muoiano a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l’80% sono animali selvatici. I botti possono rivelarsi letali perché gli animali hanno un sistema uditivo molto più sviluppato del nostro e il rumore degli scoppi ravvicinati può creare paura e disorientamento9, un mix letale per rapaci notturni, volpi, pipistrelli e altri piccoli e grandi mammiferi. 

Spaventati, gli animali abbandonano il loro dormitorio (alberi, siepi o tetti) e vagano al buio, senza trovare altro rifugio. Questo sforzo improvviso comporta un elevato dispendio energetico, che può portarli a morire di freddo, soprattutto in una stagione caratterizzata da scarsità di cibo. Anche gli animali domestici, come cani e gatti, subiscono gravi conseguenze: il rumore dei botti li stressa, spaventandoli al punto da indurli alla fuga. 

I fuochi artificiali sono causa di un grave inquinamento, non solo acustico ma anche atmosferico, a causa delle emissioni di particolato fine e composti altamente pericolosi, tra cui metalli pesanti, perclorato d’ammonio, arsenico e altri con valori non trascurabili pericolosi anche per la nostra salute. 

La natura chiama. E a volte scrive anche. Iscriviti alla newsletter WWF

Utilizziamo cookie tecnici, indispensabili per permettere la corretta navigazione e fruizione del sito nonché, previo consenso dell’utente, cookie analitici e di profilazione propri e di terze parti, che sono finalizzati a mostrare messaggi pubblicitari collegati alle preferenze degli utenti, a partire dalle loro abitudini di navigazione e dal loro profilo. È possibile configurare o rifiutare i cookie facendo clic su “Configurazione dei cookie”. Inoltre, gli utenti possono accettare tutti i cookie premendo il pulsante “Accetta tutti i cookie”. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare la nostra cookies policy.