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Stop agli sprechi di cibo

Il 5 febbraio è la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, dedicata ai comportamenti che contribuiscono a “dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030”

Il 5 febbraio si celebra la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Questa ricorrenza ha un chiaro riferimento alle azioni e ai comportamenti concreti per contribuire al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030, in particolare il 12.3: “dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030”.

Ogni italiano getta circa 27 chili di cibo all’anno

Scende del 12% rispetto a 1 anno fa lo spreco nelle case italiane: nel 2022, anno di ripresa post pandemia, abbiamo gettato 75 grammi di cibo al giorno, ossia 524 g settimanali, poco più di 27 chili di cibo l’anno a persona.

Un dato che si accentua a sud (+ 8% di spreco rispetto alla media nazionale) e per le famiglie senza figli (+ 38% rispetto alla media italiana). Sprechiamo 1 kg l’anno di frutta e poco meno di 1 kg di pane. Nella hit nefasta degli sprechi anche insalata, verdure, aglio e cipolle. Vale 6,5 miliardi di euro lo spreco del cibo nelle case e oltre 9 miliardi € lo spreco di filiera, dai campi alle case. Eppure, sempre in Italia, oltre 2,6 milioni di persone faticano a nutrirsi regolarmente a causa dell’aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette e il 9,4% della popolazione versa in condizione di povertà.

La sostenibilità alimentare al centro

Diventa centrale la sostenibilità alimentare: il 35% degli intervistati ha aumentato il consumo di legumi e derivati vegetali a scapito della carne e delle proteine animali, mentre il 29% ha aumentato l’acquisto di prodotti a km0. Si mangia meno fuori casa per risparmiare: per 1 italiano su 3 diminuiscono drasticamente le colazioni e pranzi fuori e per 4 italiani su 10 anche la cena al ristorante. Gli italiani tagliano gli sprechi anche come risposta allo scatto inflattivo, sono attenti alla qualità di quello che si porta in tavola e a non sacrificare la cura della propria salute. Sono invece più disponibili a tagliare i consumi per ridurre le bollette dell’energia elettrica e del gas, o per le spese di abbigliamento.

Dove si spreca più cibo

Il grosso dello spreco avviene nelle nostre case ma che i dati di spreco lungo la filiera non sono da sottovalutare, fra perdite in campo e sprechi nella catena dell’industria e della distribuzione del cibo: nel 2022 sono andate sprecate nella filiera italiana oltre 4 milioni di tonnellate di cibo, per un valore di € 9 miliardi di euro. Lo spreco del cibo di filiera pesa al 26% in agricoltura, al 28% nell’industria e all’8% nella distribuzione.

Il problema dello spreco alimentare è riconosciuto come una dei più gravi paradossi dell’attuale sistema di produzione del cibo. In un mondo dove ancora oggi la sicurezza alimentare non è garantita per tutti, se si riducessero le perdite o gli sprechi alimentari si potrebbe garantire più cibo per tutti, ridurre le emissioni di gas serra (lo spreco è responsabile del 10% di “inutili” emissioni di gas serra) e allentare la pressione sulle risorse naturali, in particolare il consumo di acqua e di suolo, per aumentare la sostenibilità dei nostri sistemi di produzione e delle nostre società.

Ognuno di noi può fare la sua parte

Tutti possiamo agire per ridurre lo spreco acquistando solo ciò che ci serve realmente, compilando liste precise, scegliendo alimenti locali e di stagione, consultando etichette e scadenze, utilizzando al meglio frigo, freezer e dispensa per gli alimenti, stipando con metodo i cibi e cucinando le porzioni giuste, senza eccessi.

È indispensabile una svolta ecologica a tavola (nel frigo e nelle dispense) per aiutare il Pianeta e la nostra salute.

  • Cosa puoi fare tu
    Cosa puoi fare tu

    Evita gli sprechi a tavola seguendo i nostri ecotips

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