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Gli USA di nuovo dentro l’Accordo di Parigi sul clima

È iniziata l’era del coraggio per azzerare le emissioni di carbonio e vincere la sfida climatica in modo equo: così il WWF Italia mentre il mondo si appresta a festeggiare il rientro degli USA nell’Accordo di Parigi sul…

È iniziata l’era del coraggio per azzerare le emissioni di carbonio e vincere la sfida climatica in modo equo: così il WWF Italia mentre il mondo si appresta a festeggiare il rientro degli USA nell’Accordo di Parigi sul Clima. Oggi il Presidente Biden firmerà la lettera per annunciare la decisione. Ma non si limiterà a questo: Biden ha già annunciato un team formidabile, il più numeroso mai visto alla Casa Bianca, per affrontare la crisi climatica. Il neo Presidente ha anche nominato esperti presso il Dipartimento di Stato e il Consiglio di Sicurezza Nazionale, il principale organo consultivo del Presidente per tutte le decisioni di politica estera. Il Dipartimento del Tesoro, il Dipartimento dei Trasporti e l’ufficio del Vice Presidente Kamala Harris avranno tutti uno staff dedicato alla politica climatica, con ulteriori assunzioni previste nei prossimi giorni.
 
Il WWF auspica che questo rappresenti l’inizio di una fase di accelerazione globale delle politiche per azzerare le emissioni di gas serra (a cominciare dalla CO2 e dal metano) e della transizione giusta verso un’economia decarbonizzata e rigenerativa. Un’accelerazione che dovrà vedere una grande collaborazione internazionale –la sfida climatica è di portata globale e deve essere risolta insieme da tutti i Paesi- ma che segnerà anche l’inizio di una competizione per guadagnare posizioni nell’economia del futuro. Alcuni Paesi si sono preparati per tempo, altri lo sono meno. Tra questi ultimi, l’Italia che deve assolutamente assicurare una visione del proprio ruolo nell’economia decarbonizzata e rigenerativa, nonché strategie e piani coerenti e conseguenti nel fare sistema. Il PNRR costituirà un’occasione da non perdere.
 
Il rientro USA nell’Accordo di Parigi dimostra che il processo è irreversibile, ancorché non lineare. Negli USA, città, stati, aziende e altre istituzioni hanno lavorato duramente per dare continuità all’azione climatica nell’alleanza “We are Still In”, nonostante le posizioni dell’Amministrazione uscente. La mobilitazione dal basso, anche e soprattutto quella dei giovani, in tutto il globo, insieme al nuovo segno di vitalità del processo multilaterale, devono costituire un nuovo stimolo all’azione e alla coesione di tutti i Paesi per vincere la sfida globale. Occorre uscire dalla retorica e prendere impegni concreti per essere davvero sul percorso di decarbonizzazione necessario a evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico. 
 
Il 2021 potrebbe essere finalmente l’anno della rinascita, specie se i grandi appuntamenti internazionali dove anche l’Italia sarà tra i protagonisti –la COP Giovani sul clima a fine settembre/inizio ottobre a Milano; la COP15 sulla biodiversità a Kunming (Cina) ad ottobre; il G20 a fine ottobre a Roma; la COP26 sul clima a Glasgow- vedranno assumere le decisioni e gli impegni necessari per per affrontare in modo più efficace il cambiamento climatico, per invertire la perdita di natura, per rafforzare l’agenda del cibo e degli oceani, per dare un nuovo impulso all’azione di conservazione possano contribuire disegnare un futuro sostenibile.

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