I Paesi europei deliberano a favore e mandano un segnale forte all’opposizione del Parlamento UE
Nonostante gli sforzi dell’ultimo minuto da parte della presidenza svedese di posticipare l’Accordo sulla Nature Restoration Law, oggi il Consiglio Ambiente ha raggiunto un accordo sulla propria posizione finale – “l’approccio generale” – a sostegno della proposta di legge. Se la Nature Restoration Law è riuscita a sfuggire al rischio di essere bloccata dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo la scorsa settimana, oggi gli Stati Membri hanno dimostrato ai gruppi parlamentari di opposizione che c’è sia la volontà che la necessità di ripristinare la natura in Europa.
Questa decisione è fondamentale, alla luce degli impegni sottoscritti per la Strategia Globale sulla Biodiversità della Convenzione sulla Biodiversità e degli obiettivi sul clima all’interno del Green Deal, dato che l’Unione Europea rischia di non riuscire a raggiungerli senza questa nuova legge.
Il testo approvato risulta un po’ indebolito rispetto all’impianto originario: sarà compito della presidenza spagnola, che avrà inizio il 1° luglio 2023, farsi portavoce di obiettivi ambiziosi per la Nature Restoration Law, lavorando sulla posizione adottata oggi ed evitando ulteriori indebolimenti nei successivi passaggi.
Profonda delusione per l’Italia che vota contro
In questa giornata di gioia, dobbiamo però registrare come italiani la profonda delusione per il voto contrario dell’Italia attraverso il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. È inspiegabile la posizione dell’Italia che, essendo uno dei Paesi a più alta biodiversità di tutta l’Europa, dall’entrata in vigore della Nature Restoration Law potrà avere effetti positivi, non solo per la natura e l’ambiente, ma anche per la stessa economia. Quella espressa dal Governo per il tramite del Ministro Pichetto Fratin è una scelta politico-ideologica che contrasta con gli interessi del nostro Paese. Auspichiamo che gli europarlamentari italiani, chiamati a metà luglio a votare la legge, vorranno assumere una posizione diversa, più in linea con l’Europa e con la storia del nostro Paese. Con questo Accordo gli Stati Membri hanno mandato un segnale molto forte al Parlamento europeo. La grande maggioranza dei Governi sostiene questa legge e riconoscere la necessità di obiettivi di ripristino della natura vincolanti.
Ora il WWF chiede ai rappresentanti dei popoli europei che siedono all’Europarlamento di considerare seriamente questo segnale e di ascoltare la richiesta di approvare la legge nella plenaria di luglio come chiedono la società civile, molte imprese e ora anche i governi europei