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Pesca nel Mediterraneo occidentale

Posizione WWF sulla proposta della Commissione Europea per il Piano Pluriennale per le risorse demersali del Mediterraneo Occidentale (2025)

Il 10 dicembre è in programma il Consiglio Pesca della UE

WWF collabora con pescatori, aziende e autorità per promuovere la pesca sostenibile, ripristinare gli stock ittici, salvaguardare gli ecosistemi marini e sostenere i mezzi di sussistenza delle comunità costiere.

Attraverso la promozione di pratiche sostenibili e la sensibilizzazione dei consumatori sul consumo responsabile di pesce, il WWF mira a raggiungere la sostenibilità ambientale e socio-economica nel settore della pesca.

Con oltre 25 anni di impegno nella pesca sostenibile, il WWF ha accolto con favore il Piano Pluriennale per le risorse demersali del Mediterraneo Occidentale (West Med MAP) come un passo fondamentale verso una pesca euro-mediterranea sostenibile, e ne sostiene attivamente l’attuazione, in linea con la missione della Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) e i suoi piani pluriennali.

WWF per la piccola pesca costiera

WWF opera in tutto il Mediterraneo per facilitare una giusta transizione ecologica per la piccola pesca costiera, supportando misure per la mitigazione delle catture accessorie, il miglioramento della gestione delle Aree Marine Protette (AMP), il ripristino degli habitat e una pianificazione spaziale marina basata sull’approccio ecosistemico, promuovendo al contempo la diversificazione e una migliore e più equa valorizzazione dei prodotti della piccola pesca. Inoltre, WWF collabora con il settore della pesca semi-industriale per migliorare la selettività degli attrezzi e ridurre le emissioni di carbonio.

Raccomandazioni chiave

Pur lodando le misure della Commissione Europea, WWF avverte che le riduzioni della mortalità da pesca proposte per il 2025 potrebbero devastare le comunità costiere e ostacolare la giusta transizione ecologica prevista dal West Med MAP. WWF raccomanda un approccio progressivo ma fortemente efficace, che potrebbe includere misure drastiche supportate dai fondi disponibili, come la dismissione rapida dei pescherecci o l’implementazione di una moratoria in settori specifici della pesca, per catalizzare i cambiamenti necessari garantendo al contempo l’equilibrio sociale, economico ed ecologico e risolvendo rapidamente la mancanza di azione del passato.

Ridurre lo sforzo di pesca e la sovracapacità: Limitare lo sforzo di pesca e le quote di cattura per gli stock ittici sovrasfruttati. Affrontare la sovracapacità per sostenere il recupero degli ecosistemi, includendo misure per prevenire lo spostamento della capacità in eccesso verso altre regioni (ad es. Nord Africa) e, se necessario, prevedere moratorie annuali e piani di dismissione, utilizzando i finanziamenti EMFAF.

Adottare misure per attrezzi selettivi: Applicare maglie più grandi (es. 52 mm a maglia quadrata) o utilizzare griglie e pannelli di selettività per ridurre le catture accessorie dei giovanili di specie target e di specie minacciate o protette (Endangered Threatened Protected species), migliorando il recupero degli stock e il potenziale di cattura a lungo termine. Facilitare l’adozione rapida di attrezzi selettivi attraverso finanziamenti EMFAF.

Rafforzare il monitoraggio scientifico: Monitorare sistematicamente l’impatto degli attrezzi, delle chiusure e delle misure di selettività. Potenziare la raccolta dei dati, favorendo approcci partecipativi, il monitoraggio degli ecosistemi e la scienza partecipativa per adattarsi ai cambiamenti negli ambienti marini. Le valutazioni degli stock dovrebbero essere più frequenti, mantenendo elevati standard di affidabilità.

Espandere le chiusure temporali e spaziali: istituire chiusure che riducano le catture di giovanili e riproduttori di specie sovrasfruttate di almeno il 30%, garantendo la sostenibilità a lungo termine degli stock.

Gestire la pesca con reti da posta: regolare lo sforzo di pesca con reti da posta, in particolare per specie vulnerabili come il nasello europeo, integrando questi attrezzi nel quadro del West Med MAP.

Supportare mezzi di sussistenza alternativi e la transizione sociale: Sviluppare piani di transizione sociale solidi per i pescatori e i lavoratori associati, incluse attività economiche alternative e programmi di formazione.

Ottimizzare l’accesso ai fondi EMFAF: Facilitare l’accesso ai fondi dell’UE e nazionali per una giusta transizione ecologica, garantendo investimenti in linea con le esigenze della pesca, degli ecosistemi e delle comunità.

Promuovere la collaborazione regionale: WWF supporta la regionalizzazione dell’attuazione del piano pluriennale attraverso comitati di gestione partecipativa in Spagna, Italia e Francia. Questi gruppi multi-stakeholder possono facilitare approcci locali basati sugli ecosistemi, responsabilità condivisa e azioni coerenti tra pesca e comunità.

Pescatori artigianali
Egadi, Favignana, Italy. I pescatori mentre puliscono il pesce appena pescato

Appello per un approccio integrato

Un approccio gestionale che integri sostenibilità ecologica, equità sociale e resilienza economica è urgentemente necessario. Infine, con questo contributo, desideriamo cogliere l’opportunità per congratularci con il nuovo Commissario europeo per la pesca, Kostas Cadis. Speriamo che questo nuovo capitolo del West Med MAP possa aprire la strada all’attuazione di una visione a lungo termine per un settore della pesca euro-mediterraneo resiliente, competitivo e sostenibile. WWF si impegna a continuare a offrire collaborazione per garantire stock ittici sani e comunità costiere resilienti.

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