Se ne va il pioniere dell’ambientalismo sulle Alpi
Ci ha lasciati Francesco Borzaga, figura storica della difesa dell’ambiente in Trentino e non solo. Per oltre 60 anni, Francesco è stato un punto di riferimento per la tutela della natura, lottando instancabilmente per la salvaguardia delle aree protette, il rispetto del paesaggio e la protezione dell’orso bruno. Presidente del WWF Trentino – Alto Adige e segretario della sezione trentina di Italia Nostra, entrambe realtà che ha fondato, Francesco ha dedicato la sua vita a contrastare speculazioni e progetti dannosi. Grazie a lui, il Trentino ha trovato una voce potente, radicale, rigorosa, intransigente e instancabile contro la speculazione, a favore della tutela delle sue valli, dei suoi boschi, delle sue acque.
Tante battaglie, dalla Val Di Genova all’orso
È stato protagonista di battaglie epocali: la salvaguardia della Val di Genova, ultima valle con acque libere delle Alpi, minacciata dalla realizzazione di quella che sarebbe potuta diventare la più grande centrale idroelettrica d’Europa; la difesa del Lago di Tovel; la tutela dell’orso bruno, che ha potuto sopravvivere e tornare a popolare le nostre foreste anche grazie alla sua dedizione. Ma Francesco non era solo un ambientalista. Era anche un maestro, un educatore appassionato che ha saputo trasmettere ai giovani l’amore per la natura e il senso profondo della responsabilità civica. Passeggiando nei campi semiabbandonati sopra Trento, insegnava che non è lo scenario grandioso a dover essere protetto, ma ogni piccolo dettaglio della natura, ogni filo d’erba, ogni angolo di paesaggio che racconta la nostra storia: luoghi che così strettamente sono legati alle forme di vita con le quali la nostra esistenza è in continua relazione.
Il suo impegno non è mai stato facile (“La difesa dell’ambiente è faticosa”, giustamente diceva): ha affrontato scontri durissimi, non solo con politici e imprenditori. Eppure, non ha mai smesso di lottare. Per lui, l’impegno per l’ambiente non era una questione di vittoria o sconfitta, ma un atto di fede nella continuità dei valori, nella responsabilità di tramandare un territorio vivo e vitale a chi sarebbe arrivato dopo di lui.
Nel 2018 Fulco Pratesi scrisse di lui:
Francesco Borzaga è l’unico e indiscusso apostolo della difesa della natura in Trentino. Era il 7 agosto (mi pare del 1968, cinquanta anni fa), che i dirigenti di Italia Nostra (il vicepresidente Bonaldo Stringher e il segretario generale Renato Bonelli) mi inviarono in missione a Trento per informarmi sulle vicende della Val di Genova, dove un folle progetto idroelettrico minacciava di prelevarne le acque (con una manovra di Divortium aquarum a base di canali di gronda), per portarle nella centrale di Molveno.
Fulco Pratesi (ottobre 2018)
Conobbi Francesco in quell’occasione e ne nacque una profonda e duratura amicizia, con lui e la sua meravigliosa Dodi, che dura tuttora.
Girammo per tutti i Comuni della valle, parlando con i sindaci e gli uffici regionali e provinciali, e ne uscì un rapporto che contribuì a bloccare, grazie ad articoli e prese di posizione, il devastante progetto.