L’iniziativa si è svolta domenica 21 novembre, Giornata dell’albero
Domenica 21 novembre 2021, in occasione della Festa nazionale dell’Albero, un gruppo di attivisti e volontari è ritornato sul Monte Faito, nel cuore del Parco Regionale dei Monti Lattari, per dare un piccolo contributo alla rinascita della montagna piantando decine di alberelli, che si sono aggiunti ai castagni, pini neri, abeti, meli, ontani, aceri e faggi già presenti sui versanti.
Nell’ultimo mese i volontari del panda hanno messo a dimora in Natura circa 100 nuovi alberelli. Altrettanti sono stati piantati nelle strade e nei parchi cittadini grazie all’interessamento del WWF: 40 alberi con centinaia di cespugli al Parco delle Sirene a Massa Lubrense e 45 nuove essenze in Piazza Matteotti a Sant’Agnello, sono solo gli ultimi recenti progetti di riforestazione urbana promossi dal WWF Terre del Tirreno.
Gli alberi aumentano la biodiversità, depurano l’aria assorbendo particelle inquinanti e pericolose per la salute, migliorano il paesaggio, ci tutelano dal dissesto idrogeologico, abbassano la temperatura media, ci rinfrancano spiritualmente, catturano la CO2 emettendo ossigeno.
Ogni albero cattura fino a 20 kg. di Co2 l’anno
Ogni albero di medie dimensioni cattura fino a 20 kg di Co2 ogni anno, se poi è inserito in un bosco disetaneo con specie diverse arriva ad assorbirne fino a 30-40 kg. Eppure negli ultimi 200 anni sono stati tagliati 2.000 miliardi di alberi distruggendo interi boschi. La deforestazione attuale è di 1 ettaro di superfice boscata ogni 6 secondi (15,3 miliardi per anno di contro ai 63 milioni piantati!) quasi sempre per coltivare soia, cacao, caffè o per gli allevamenti intensivi. La Cina pesa il 24%, la UE il 16%, l’India il 9%, USA il 7%, Giappone il 5%.
Il G20 ha stabilito di piantare mille miliardi di alberi entro il 2030
Se, quindi, il G20 di Roma stabilisce di porre a dimora 1.000 miliardi di alberi entro il 2030 significa ridurre, nel medio termine, del 25% la CO2 globale.
“Adesso però è necessario promulgare nuove leggi che tutelino, a livello nazionale e internazionale, i boschi disetanei ad alto fusto, le foreste urbane e le alberature in generale. Il rischio è che, con l’arrivo di finanziamenti a pioggia, si sradichino e abbattano i vecchi alberi come sta accadendo in tante zone d’Italia, spesso con l’avallo di agronomi che ne attestano la pericolosità” ha detto Claudio d’Esposito, Presidente WWF Terre del Tirreno.