Poi ci sono le volontarie che operano sul campo e non si scoraggiano di fronte ai rischi. Per nulla al mondo rinuncerebbero a al loro impegno per l’ambiente e l’International Women Day dell’8 marzo è l’occasione giusta per raccontare alcune delle loro storie. Ne abbiamo scelte due, impegnate nella vigilanza contro i crimini di natura come il bracconaggio.
Fiammetta Cotti è stata volontaria in Costa Rica all’ospedale dei bradipi e a monitorare i nidi di tartarughe marine, in Nicaragua per la protezione delle foreste e ora abita a Castiglione del Lago, un piccolo comune dell’Umbria. Con una passione per l’ambiente trasmessa dal padre, dopo qualche anno dal suo arrivo in Umbria, Fiammetta diventa guardia WWF a Perugia. “Desideravo molto essere parte di questo corpo di volontari che agisce a tutela dell’ambiente. Il coordinatore regionale Sauro Presenzini valorizza molto l’attività di noi donne guardie, dandoci sicurezza nei momenti difficili”, racconta Fiammetta. Il mancato rispetto delle distanze è l’illecito più contestato nella zona del lago Trasimeno, ma è molto diffuso anche il bracconaggio ittico. Oltre ai casi di pesca nelle zone di divieto, spesso vengono segnalate reti abusive. Fiammetta ricorda piccoli successi e episodi divertenti – come quando nel periodo di preapertura della stagione venatoria, in cui è consentita solo la caccia da appostamento all’interno di un capanno ne abbiamo visto uno “mettere le gambe” e spostarsi di soppiatto-, ma anche le difficoltà, perché fare la guardia in un paese dove sanno chi sei e dove abiti non è semplice. Dispetti come rigature all’auto, esche agli animali di casa, insulti pubblici o sui social, si sono trasformati in una pressione psicologica su di lei e sui suoi familiari. “Mio marito all’inizio mi diceva che era meglio smettere, mentre oggi è il primo ad incoraggiarmi ed è orgoglioso di me. Più le persone cercano di intimidirmi, più io mi rafforzo, perché amo quello che faccio”, conclude Fiammetta.
Anche la collega Concetta Pazienza, guardia volontaria prima a Salerno e ora a Perugia, racconta le minacce ricevute e le difficoltà maggiori che le donne hanno rispetto agli uomini nello svolgere questo ruolo. Punti deboli che con astuzia possono trasformarsi in vantaggi. “Alcuni anni fa, in Campania, un uomo deteneva uccelli protetti, in parte in giardino e dunque visibili dalla strada-racconta Concetta-. Feci la parte dell’ingenua: ‘Che belli, posso entrare a vederli?’ Mi fece entrare e potei vedere e fotografare tutto: cardellini e verdoni che drogava per farli accoppiare e creare una razza ibrida, che vendeva a prezzi elevati. Venti giorni dopo durante il campo antibracconaggio di Salerno facemmo irruzione con i Carabinieri e sequestrammo tutto. Quel giorno scoprì, vedendomi in divisa, che ero una guardia del WWF. Ancora oggi continua a minacciarmi, ma io non mollo”.
Guardie WWF al femminile
Poi ci sono le volontarie che operano sul campo e non si scoraggiano di fronte ai rischi. Per nulla al mondo rinuncerebbero a al loro impegno per l’ambiente e l’International Women Day dell’8 marzo è l’occasione giusta per…