Gli alberelli di Natale hanno trovato una nuova vita sui Monti Lattari
Il WWF Terre del Tirreno, al termine delle festività natalizie, aveva lanciato una campagna dal titolo “Dopo l’Epifania non gettarlo via” nell’ottica di recuperare i tanti alberi di Natale utilizzati per gli addobbi.
L’invito era quello di consegnare i piccoli abeti sopravvissuti, ancora in buono stato e con l’apparato radicale vivo, con l’impegno dei volontari del WWF a riportarli nel loro habitat naturale, ovvero in alta quota. L’iniziativa ha avuto un ottimo successo e sono stati recuperati ben settanta abeti!
Oltre a numerosi cittadini, ha aderito all’iniziativa anche il “Grand Hotel Vittoria” di Sorrento consegnando decine di alberelli da “liberare” in natura.
Le piante sono state messe a dimora sul Monte Faito, a circa 1.000 metri di altitudine, nella speranza che, con la ripresa vegetativa primaverile, attecchiscano e resistano al caldo della stagione estiva.
Prima dell’operazione, in un sopralluogo dei volontari WWF assieme al Parco Regionale dei Monti Lattari, che ha rilasciato l’autorizzazione alla messa a dimora, sono stati individuati tre siti idonei ad ospitare gli esemplari di abete in aree devastate dagli incendi: sul versante della montagna nei pressi della “discarica della vergogna”, dietro il centro sportivo e presso i ruderi dello Chalet Giusso.
Gli alberelli sono stati recuperati dopo le feste e accuditi dal WWF
“E’ stata una bella iniziativa corale che ha entusiasmato tante persone a cui dobbiamo dire un sentito “grazie” – commenta Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno – consapevoli dell’enorme importanza degli alberi e delle loro preziose funzioni ecosistemiche: una per tutte l’assorbimento della CO2 responsabile del riscaldamento globale. Proprio per combattere i cambiamenti climatici e contrastare il riscaldamento del pianeta, la Città Metropolitana ha finanziato tutti i comuni della penisola sorrentina per implementare il patrimonio arboreo delle città. Purtroppo tali soldi sono stati, spesso, stupidamente e criminosamente utilizzati per abbattere alberi storici, belli e sani, sostituendoli con fuscelli di pochi anni. In tale ottica si distingue ancor di più l’iniziativa del WWF che, grazie alla passione di tanti volontari, è riuscito a piantare sulla montagna ben 70 alberi a costo zero!”
Gli alberelli, raccolti dopo le feste, sono stati depositati e accuditi dal WWF in un terreno in attesa di “liberarli” in montagna. Successivamente, con un grosso camion, in un “blitz” notturno alla vigilia della messa a dimora, si è provveduto a trasportare le piante sul monte Faito.
Ripulito anche dai rifiuti il sottobosco del Monte Faito
La mattina del 5 febbraio una squadra di volontari, improvvisati zappatori, muniti di vanghe e guanti, si è messa in azione sulla montagna riuscendo a piantare tutti gli alberi in meno di 6 ore: con una media da Guinness dei Primati di 1 albero ogni 5 minuti! Alla fine si è provveduto con diverse taniche a fornire acqua a sufficienza a tutti gli alberelli. Per l’occasione i volontari hanno anche ripulito il sottobosco da rifiuti di ogni genere provvedendo a differenziarli.
“Faito è una montagna stupenda, tutta da esplorare, che non smette mai di attrarre e meravigliare in ogni stagione chi la frequenta e ne scopre la sua ricca biodiversità. Tuttavia al sublime paesaggio e alla natura incontrastata, si contrappongono le nefandezze dell’uomo: migliaia di alberi ridotti in cenere da incendi criminosi che hanno lasciato una piaga ancora visibile, abusi edilizi vecchi e nuovi, furti di legname, diffuso bracconaggio, rifiuti gettati ovunque che giacciono tra il terreno e le foglie” sottolinea il volontario del WWF Gianfranco Capodilupo.
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