Pandanews

La velista Clapcich "Per salvare gli oceani ogni gesto è utile"

A conclusione della Blue Panda Week la campionessa olimpica sprona tutti ad agire a tutela della biodiversità

Informarsi e attivarsi per salvare la biodiversità degli ecosistemi marini. È con questo messaggio che Francesca Clapcich, olimpionica, prima italiana a vincere il giro del mondo a vela The Ocean Race 2022-23, ha voluto concludere la Blue Panda Week, la maratona di eventi promossi questa settimana dal WWF insieme all’Area Marina Protetta di Miramare e Oasi WWF.

IL LEGAME CON TRIESTE

A bordo della Blue Panda, la barca a vela del WWF ambassador del Mediterraneo, la campionessa, da sempre impegnata insieme al suo sponsor 11th Hour Racing per la sostenibilità e la salvaguardia degli oceani, ha dialogato con le ricercatrici del WWF e della riserva marina.

“C’è qualcosa di unico e speciale nel tornare nel luogo in cui il viaggio è iniziato. Per me, quel luogo è la mia città, Trieste, una città ricca di storia, cultura e bellezze naturali. Sono cresciuta a Trieste e sono sempre stata attratta dal mare, che ha segnato la mia vita in molti modi. Non è solo lo scenario dei miei ricordi d’infanzia; è la motivazione che mi ha portato nel mondo della vela e che ha ispirato la mia passione costante per la protezione degli oceani – ha dichiarato Francesca Clapcich – Avere l’opportunità di partecipare alla Blue Panda Week del WWF e ammirare la Riserva Marina, con il suo BioMa sostenuto da 11th Hour Racing a Trieste, è davvero significativo per me”.

Il colloquio a bordo della Blue Panda

L’ORA DI AGIRE

Due in particolare i temi affrontati, che la velista ha preso a cuore e su cui si è impegnata a spendere pubblicamente la sua voce per promuoverne la conoscenza: quello della conservazione di specie un tempo considerate pericolose ma oggi fortemente minacciate, gli squali e le razze; e quello del rumore subacqueo, ossia dell’impatto acustico delle attività antropiche sulle funzioni vitali di tanti organismi marini, su cui l’AMP di Miramare sta svolgendo un’intensa attività di ricerca e sensibilizzazione.  

“Spero – ha aggiunto la velista – che la mia storia e il lavoro svolto da organizzazioni di valore come la Riserva di Miramare che studiano e proteggono la biodiversità marina, educano il pubblico e promuovono una più profonda comprensione dei fragili ecosistemi che si trovano appena sotto la superficie dell’acqua, possano ispirare altri ad agire.  Che si tratti di sostenere le iniziative locali di conservazione, di fare scelte più sostenibili nella vita di tutti i giorni o semplicemente di dedicare un po’ di tempo a informarsi sui problemi che riguardano i nostri oceani, ogni piccolo gesto è utile”.

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