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"Mango" vince il WWF MedFilm Award

Il premio nasce dalla collaborazione, ormai giunta al quarto anno, tra il WWF e il MedFilmFestival,

“Un piccolo gioiello dolceamaro e fiero in cui un fragile albero da frutto diventa quasi coprotagonista”. Con questa motivazione il WWF MedFilm Award, promosso da tre anni dal WWF Italia è stato assegnato al corto MANGO della regista egiziana Randa Ali nel corso della cerimonia ufficiale di premiazione che si è tenuta a Roma presso The Space Cinema Moderno. 

Il premio nasce dalla collaborazione, ormai giunta al quarto anno, tra il WWF e il MedFilmFestival, la rassegna cinematografica che raccoglie le produzioni di 40 paesi con un occhio privilegiato sul Mediterraneo e le sue culture.  Per il WWF si tratta un’occasione preziosa per stimolare autori, registi, produttori nel cercare nuovi linguaggi e narrative che possano innestare nei loro racconti i temi legati alla difesa della natura e dell’ambiente.  

Il riconoscimento, una pergamena celebrativa insieme ad un simbolico contributo economico, è riservato al film  che maggiormente è “capace di raccontare in controluce e con una narrativa originale ed efficace la sempre più stretta connessione tra le condizioni dell’ambiente e la vita delle comunità e dei singoli abitanti che popolano la regione mediterranea”.  

La motivazione completa

I 3 giurati, lo scrittore Paolo Di Paolo, l’Executive Creative Director di Accenture Song Italy Matteo Grandese e la regista, sceneggiatrice e produttrice  Catherine McGilvray , dopo aver visionato i 4 film della selezione del Festival, hanno espresso la seguente motivazione:   

“La giuria ha deciso di premiare Mango per la compiutezza del racconto, la maturità stilistica, la fusione della traccia ambientale con quella sentimentale.  In questo corto ambientato in Egitto il fragile albero da frutto diventa quasi coprotagonista della narrazione.  Mango è un piccolo gioiello dolceamaro e fiero, da assaporare con soddisfazione. La memoria dei suoi protagonisti e la memoria della terra si intrecciano creando un legame che coinvolge in modo potente lo spettatore attraverso una fotografia che con la sua grana materica rende quasi palpabili gli ambienti in cui si svolge la storia e grazie a una regia capace di passare da riprese delicate e rispettose, fatte di quinte e riflessi, a una camera a mano che ci porta dentro la scena proprio di fianco alla sua talentuosa attrice protagonista”.  

La giuria ha riscontrato, inoltre, come il tema della memoria sia stato un fil rouge di tutte le opere selezionate per il Premio. La memoria della terra innanzitutto, del pianeta, che nonostante sia costantemente minacciata di essere cancellata dall’intervento dell’uomo, resiste tenacemente. E la memoria delle persone. In molti casi breve, per colpa o superficialità, in altri romanticamente o coraggiosamente aggrappata a una terra del passato più accogliente, più sana, più intatta.  

L’evento dedicato ai cetacei

Nell’ambito della Rassegna MedFilm Festival il WWF ha potuto coinvolgere il pubblico in un evento speciale dedicato ai “Cetacei, giganti fragili”: esperti, ricercatori, biologi hanno presentato le attività e i progetti di salvaguardia di queste specie. Nell’occasione sono stati presentati in anteprima due documentari prodotti dal WWF: “⁠Operazione Capodoglio: La storia di Gea” di Emanuele Quartarone e “⁠⁠Sardegna, giganti dimenticati” di Lorenzo Colantoni.    

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