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Città green, ecco le buone pratiche che fanno belle le città

Incrementare la presenza di verde nelle aree urbane è alla base di “Urban Nature: la festa della Natura in città” in tutta Italia il week end del 28 e 29 settembre

Reti ecologiche, tetti verdi e tanto altro


Piazze d’acqua. Praterie urbane. Forest City. Depaving. Le città di tutto il mondo si stanno attrezzando per aumentare la presenza di verde al loro interno.
Le idee non mancano e ne servono molte. La presenza di alberi e piante, assieme al decongestionamento del traffico veicolare privato, è infatti fondamentale per rendere le città più sicure da un punto di vista climatico e migliorare la salute di chi ci vive. In occasione di Urban Nature, la festa del WWF Italia che porta il verde e la natura nelle città, abbiamo raccolto alcuni esempi di pratiche virtuose che possono essere utili anche per le nostre aree urbane.

Reti ecologiche: i casi di Londra e Adelaide

Londra e Adelaide, grazie al loro impegno green sono le prime città parco nazionale al mondo. Con un patrimonio di oltre 3mila parchi, 1.500 siti d’importanza per la conservazione della natura, quattro milioni di giardini privati e quattro riserve naturali, Londra è diventata la prima “National park city” britannica. Poi c’è l’esperienza di Adelaide: la città australiana ha cominciato dal 2019 a lavorare “per creare un’Adelaide più fresca, più verde, più selvaggia e resistente al clima ”. E’ nata così “Green Adelaide”.

Green park – London (Wikipedia)

Tetti verdi

Anche i tetti possono diventare verdi. A Basilea già dal 2002 è legge una norma che impone di piantare alberi e piante su tutti i tetti nuovi o che vengono rinnovati. Ad Amburgo invece l’amministrazione locale ha scelto di incentivare con cifre fino a 100mila euro la messa a dimora di alberi e piante sui tetti delle case. Una misura voluta, tra le varie motivazioni, anche per rendere la città tedesca meno vulnerabile alle alluvioni e capace quindi di assorbire più acqua.
Sempre nell’ottica di rendere le città capaci di fronteggiare le forti piogge, da Rotterdam arriva l’idea delle “piazze d’acqua”. Si tratta di aree urbane multifunzionali che fungono da spazi pubblici in condizioni normali, ma capaci di trasformarsi in bacini di raccolta per l’acqua piovana durante i periodi di forte pioggia. Questo progetto aiuta a gestire le acque pluviali in modo innovativo, riducendo il rischio di inondazioni e contribuendo al raffreddamento dell’ambiente urbano.

Rivitalizzare luoghi abbandonati

Orto urbano Ponticelli Napoli

Recuperare spazi, in particolare strade, abbandonati è stata invece l’idea degli amministratori locali di Medellin. Tutto nasce dai “Corridoi Verdi”: dal 2016, la città ha trasformato 30 corridoi lungo strade e torrenti, piantando oltre 880.000 alberi e 2,5 milioni di piante. Questo ha ridotto la temperatura media cittadina di 2°C e fino a 4,5°C nei corridoi stessi. Oltre alla riduzione delle temperature, il progetto ha migliorato la qualità dell’aria, riducendo le particelle PM2.5, e incrementato la biodiversità.
Un’altra storia di integrazione tra infrastrutture abbandonate e verde arriva da Bangkok che nel 2020 ha recuperato un ponte ferroviario sopraelevato, ormai inutilizzato da anni, per trasformarlo in un parco. Questo progetto ha permesso di migliorare la vita cittadina, diventando tra l’altro un collegamento tra i due quartieri situati ai lati del ponte.
Anche a Detroit luoghi ormai considerati morti hanno ripreso a vivere grazie al verde. La città americana ha convertito numerosi lotti abbandonati in praterie urbane. Questi spazi, una volta ricoperti di asfalto o edifici, sono stati trasformati in aree verdi con vegetazione nativa. Le praterie urbane non solo migliorano l’estetica della città, ma offrono anche rifugi per la fauna selvatica e contribuiscono a ridurre le temperature urbane.

Forest city

C’è chi sta provando ad andare oltre: la città cinese di Liuzhou è al lavoro per diventare la prima “Forest City” del mondo, con edifici quasi completamente coperti di alberi e piante. Questo progetto mira a creare una città che non solo si integri con la natura, ma che sia anche un modello di sostenibilità urbana. Come già visto nel caso di Milano, gli edifici “verdi” riducono la temperatura dell’aria circostante e migliorano la qualità dell’aria assorbendo grandi quantità di CO2.

URBAN NATURE
L’edizione 2024 ha al suo interno 3 grandi progetti: la manifestazione nelle piazze per supportare il WWF, oltre 150 appuntamenti e iniziative in tutta Italia e un contest dedicato alle scuole.

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