Pandanews

Sul Jova Beach Party valutazioni rigorose, polemiche strumentali

Grazie al WWF - che non è tra gli organizzatori dei concerti - il JBP ha potuto minimizzare gli impatti sul territorio

Il WWF risponde alle critiche sulla tappa di Fermo del Jova Beach Party

Ci vediamo costretti a intervenire sulle due tappe del Jova Beach Party di Fermo a causa di una serie di notizie non rispondenti alla realtà che vengono diffuse da alcune settimane, nonostante fossero già state smentite in occasione di un incontro pubblico tenutosi proprio a Fermo lo scorso 28 maggio.

Spiace, inoltre, che al solo fine di alimentare le polemiche sia stata strumentalizzata la scelta dell’Organizzazione Aggregata WWF Natura Picena di sciogliersi. Va anche detto, però, che tale organizzazione da anni (ben prima di qualsiasi concerto) non raggiungeva i requisiti di partecipazione e rappresentatività previsti dallo statuto del WWF ed era stata da tempo sollecitata a ristabilire gli elementi minimi per continuare ad operare con il logo del WWF Italia.

Il ruolo del WWF Italia

Il WWF Italia – che non è tra gli organizzatori dei concerti – ha fornito supporto al Jova Beach Party per favorire la trasformazione di un evento che comunque si sarebbe tenuto al fine di ridurne al massimo gli impatti. Un approccio che è stato accettato dagli organizzatori e dall’artista e che ha consentito di aprire un proficuo tavolo di confronto. Tutte le spiagge interessate dai concerti, compresa quella di Fermo, si trovano in aree fortemente antropizzate dove, quindi, l’impatto delle attività antropiche è purtroppo già molto forte. Grazie al lavoro del WWF Italia ogni location è stata sottoposta a screening ambientale, una procedura finalizzata ad evidenziare le caratteristiche ecologiche del sito prescelto in termini di habitat e specie presenti, nonché i possibili impatti. Dalle attività di screening ambientale sono scaturite le prescrizioni per gli organizzatori.

La spiaggia di Fermo

A Fermo Jovanotti suonerà sulla stessa spiaggia dove si svolse il suo concerto nel 2019. Si tratta di un arenile in località Casabianca, privo di qualsiasi pianificazione di tutela, delimitato da una strada, una pista ciclabile, un fronte case, un albergo a 4 stelle e vari stabilimenti e soggetto a forte erosione, tant’è che sono stati posti frangiflutti in cemento armato per difenderlo dalle mareggiate (chiunque può verificarlo aprendo Google Maps).

Proprio sull’area, inoltre, sono già previste ben due nuove concessioni balneari. Sebbene nel periodo invernale anche quella spiaggia, come tantissime altre, può essere interessata dalla presenza sporadica del Fratino, non vi si registrano nidificazioni dal 2017. Il concerto, in ogni caso e su specifica richiesta del WWF Italia, sia nel 2019 che nel 2022 è stato calendarizzato in una data di “sicurezza” rispetto ad eventuali nidificazioni e ad ulteriore garanzia la spiaggia è stata monitorata costantemente sin dal mese di maggio.

Il precedente intervento

Per favorire la presenza del Fratino, dopo il concerto del 2019, la spiaggia di Casabianca era stata oggetto di un parziale intervento di rinaturazione a basso costo che purtroppo non ha dato i risultati attesi. È vero che sono state messe a dimora alcune piante rare reperite da aree protette, ma è altrettanto vero che alcune soluzioni adottate, anche a causa dell’impossibilità di svolgere adeguate analisi preventive, hanno favorito la presenza di ghiaia più che di sabbia, creando paradossalmente un ambiente meno idoneo ad un piccolo trampoliere qual è il Fratino: l’intervento andava dunque adeguato, se non totalmente rivisto, rispetto alle finalità dichiarate.

Le soluzioni

Anche a Fermo l’approccio del WWF Italia è stato rigoroso e pragmatico. In via preventiva, come per tutte le spiagge del Jova Beach Party, è stata fatta un’analisi di contesto considerando un raggio di 3 chilometri dall’area del concerto, sono stati fatti sopralluoghi sin dal mese di gennaio, sono stati censite tutte le problematiche e verificate le possibili soluzioni.

Il WWF Italia ha anche avanzato la richiesta della delocalizzazione di almeno una delle due concessioni balneari. Sul punto è stato raggiunto un accordo con il Comune per cui sull’area, delle due previste, potrà sorgere solo una concessione. Dopo mesi di confronto con il Comune è stato stilato un protocollo d’intesa accompagnato da un cronoprogramma e da una fattibilità finanziaria supportata in parte dal progetto RI-PARTY-AMO e in parte da fondi che il Comune si è impegnato a reperire tramite la Regione. La predisposizione della spiaggia per il concerto del 5 e 6 agosto è avvenuta il più tardi possibile su esplicita richiesta del WWF Italia proprio per evitare eventuali problemi alla eventuale nidificazione del fratino, che comunque non vi è stata, come attestato dal monitoraggio.

Le dune

Non vi è stato il livellamento di nessuna duna. Al riguardo è singolare che alcuni di coloro che nel 2019 avevano denunciato il livellamento di presunte dune oggi ripetano la stessa accusa dal momento che queste certamente non si erano ricostituite in questi 3 anni.
Prima degli interventi di predisposizione dell’arenile le piante di valore presenti sono state estratte e messe a dimora per poi essere successivamente ricollocate nel nuovo progetto più specifico per il fratino e che riguarderà lo stesso tratto dell’arenile, mentre un altro sarà destinato a spiaggia libera al posto di una delle concessioni balneari previste in origine.

I futuri interventi

Il WWF Italia e Comune realizzeranno un intervento naturalistico più a sud su un’area costiera in località Marina Palmense, ben più estesa di quella di Casabianca. L’intervento avrà la funzione di rafforzare la rete ecologica oltre che di favorire attività di didattiche tramite la realizzazione di un percorso natura.

Una concessione delocalizzata e un tratto di spiaggia che viene ripristinato con specifica finalità di tutela del fratino, un’ampia zona costiera naturalizzata per finalità di tutele e didattiche: il WWF Italia ritiene di avere ottenuto qualcosa di concreto per la tutela della costa di Fermo. Le polemiche più o meno strumentali sono poi altra cosa. Altra cosa ancora, infine, sono alcune affermazioni fortemente diffamatorie che ledono la reputazione dell’Associazione e su cui è già al lavoro l’Ufficio Legale.

La natura chiama. E a volte scrive anche. Iscriviti alla newsletter WWF

Utilizziamo cookie tecnici, indispensabili per permettere la corretta navigazione e fruizione del sito nonché, previo consenso dell’utente, cookie analitici e di profilazione propri e di terze parti, che sono finalizzati a mostrare messaggi pubblicitari collegati alle preferenze degli utenti, a partire dalle loro abitudini di navigazione e dal loro profilo. È possibile configurare o rifiutare i cookie facendo clic su “Configurazione dei cookie”. Inoltre, gli utenti possono accettare tutti i cookie premendo il pulsante “Accetta tutti i cookie”. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare la nostra cookies policy.