Oltre 100 volontari in campo per il progetto Ri-Party-Amo nel World Rivers Day
Circa cento volontari si sono riuniti oggi, nella Giornata internazionale dei fiumi, in diversi appuntamenti dedicati alla pulizia di fiumi e laghi di Ri-Party-Amo, il progetto nazionale ambientale concreto e ambizioso nato dalla collaborazione tra WWF Italia, Intesa Sanpaolo e Jova Beach Party. Declinato in tre macroaree di intervento dedicate alla pulizia delle spiagge, fiumi e laghi, a progetti di ripristino naturale e ad attività di educazione, Ri-Party-Amo ha l’obiettivo di rendere i giovani, scuole, famiglie, aziende e intere comunità protagonisti della salvaguardia e del restauro della natura d’Italia.
La realizzazione di Ri-Party-Amo è possibile grazie alla grande campagna di raccolta fondi attiva su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo (ForFunding.it/Ripartyamo), con cui sono stati donati ad oggi più di 3 milioni di euro.
Tra tutti coloro che avranno contribuito alla raccolta, 4.000 persone avranno la possibilità di partecipare a due esclusivi concerti che Jovanotti terrà all’Atlantico di Roma e all’Alcatraz di Milano, il 12 e il 14 novembre.
Le pulizie di fiumi e laghi, oltre 120 sacchi riempiti solo a Torino
Nelle attività odierne,dedicate al primo filone “Puliamo l’Italia”, i circa cento volontari presenti hanno ripulito dai rifiuti circa 25mila metri quadri totali di sponde del fiume Po a Torino.
Più di 120 sacchi di rifiuti raccolti per circa 7.200 kg di spazzatura abbandonata nelle aree ripulite. Fra i rifiuti recuperati anche pneumatici, macerie, elettrodomestici, giocattoli a batteria, rottami e tantissima plastica.
A Torino, l’attività di pulizia ha interessato le sponde del fiume Po all’interno dell’area del Parco del Meisino. La pulizia del fiume ha riguardato le sponde e le acque del fiume grazie alla collaborazione di volontari e alla partecipazione del gruppo “Orcokayak”. Il team di canoisti, nella zona di S. Mauro Torinese, ha esplorato il fiume in kayak portando dei volontari che hanno raccolto rifiuti dalle acque durante il percorso. L’attività è continuata con la pulizia dei margini andando a recuperare le microplastiche dai sedimenti.
Le pulizie previste a Sirmione (BS) sulle sponde del lago di Garda e del fossato del Castello Scaligero e del fiume sul Delta del Po a Papozze (RO) in programma per oggi sono state posticipate ad altra data a causa delle previsioni meteo avverse.
Tanti altri eventi locali in tutta Italia
La giornata ha anche registrato numerosi eventi di pulizia locale che hanno raggiunto circa 250.000 mq di margini ripuliti, il tutto grazie alla collaborazione di più di 500 volontari presenti. Le pulizie sono state diffuse e hanno interessato in Abruzzo il Parco Fluviale del Vezzola, ad Aosta il Torrente Evancon, in Basilicata il Parco Fluviale Basento, la Foce del Fiume Sinni e Fiume Terra, in Emilia Romagna il Torrente Enza e il Torrente Conca, oltre che le scogliere di Misano Adriatico. In Lombardia le attività di pulizia si sono svolte alla Riserva Naturale Regionale Isola Boschina nella zona di Ostiglia, il Fiume Lambro nei pressi di S. Giuliano Milanese, a Limbiate sul Torrente Cisnara e a Lecco sull’Adda. A Trento l’attività si svolta sull’Adige e in Veneto sul Fiume Tesina.
Nuovi appuntamenti locali il 2 ottobre
Le pulizie locali proseguiranno con un calendario continuativo. Il 2 ottobre saranno previsti ulteriori eventi locali che coinvolgeranno oltre 300 volontari con l’obiettivo di ripulire più di 150.000 mq di spiagge, fiumi e fondali. Saranno ripuliti, in Calabria il Parco Fluviale del Vergari nei perssi di Mesoraca e il Fiume Fullone a San Marco Argentano, in Campania il Fiume Sabato, il Sele e la spiaggia delle Torri di Federico II a Capua, in Friuli Venezia Giulia il Fiume Tagliamento, nel Lazio l’Area marina protetta Capovento, Riviera di Ulisse a Sperlonga, in Sardegna il Rio Santa Lucia e in Sicilia il Fiume Magazzolo, la Foce del Fiume Modione e il Fiume Ippari.
Il ruolo del WWF durante gli eventi
Il WWF Italia ha coordinato le azioni diffondendo dati e informazioni scientifiche sul tema dell’inquinamento da plastica nei nostri mari, rendendo così le persone più consapevoli e attente sulle quantità, la composizione e le fonti dei rifiuti marini.
I fiumi e le minacce
Ogni anno entrano nel Mediterraneo circa 230 mila tonnellate di rifiuti di plastica. Di queste, circa 30mila arrivano dai fiumi che, in molti casi, sono dei veri e propri affluenti di plastica.
A raccontarlo il nuovo report WWF “Fiumi, la minaccia arriva da insetticidi e plastica”, pubblicato proprio oggi in occasione della Giornata internazionale di fiumi.
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Fiumi, la minaccia arriva da insetticidi e plastica
Leggi il report WWF pubblicato in occasione della Giornata internazionale dei fiumi
In Italia solo il 43% dei corsi d’acqua è in un “buono stato ecologico”, come richiesto nella Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE).
Nell’ultimo secolo, la costruzione di dighe e di traverse, il prelievo di sedimenti dai fiumi, le grandi derivazioni e più in generale gli interventi di artificializzazione in alveo e nelle aree attigue hanno profondamente modificato l’assetto dei corsi d’acqua. L’alveo dei fiumi si è inciso e abbassato da 3 a 5 metri, ristretto anche per più del 50%, e modificato nella stessa forma, passata ad esempio da una serie di canali intrecciati a un solo canale singolo, o da un canale sinuoso a uno rettilineo. Le conseguenze delle alterazioni del regime idrologico e del trasporto di sedimenti sono state altrettanto profonde.
Le principali minacce alla “salute” dei fiumi sono gli interventi idraulici e i prelievi idrici, assieme all’inquinamento diffuso (per il 50% da fonte agro-zootecnica) e a quello puntuale (per il 27% da scarichi).
Nelle nostre acque sono state trovate 299 sostanze inquinanti su 426 ricercate; insetticidi quelle più diffuse. ISPRA (2018) ha raccolto dati da indagini che hanno riguardato 4.775 punti di campionamento e 16.962 campioni; nelle acque superficiali sono stati trovati pesticidi nel 77,3% dei 1.980 punti di monitoraggio, in quelle sotterranee nel 32,2% dei 2.795 punti. Le sostanze più rinvenute sopra il limite sono gli erbicidi e i fungicidi.
Inoltre la biodiversità dei fiumi è messa in crisi, oltre che da tutte le pressioni sopra elencate, anche dall’enorme diffusione di specie aliene di fauna e flora; tra queste ci sono il Siluro, un pesce che sul Po raggiunge i 2,7m, il gambero rosso della Louisiana, la nutria, la Zucchina americana e purtroppo molte altre specie.
Ma c’è un’altra grave minaccia che è quella rappresentata dall’inquinamento da plastiche e, soprattutto, da microplastiche.
Nel 2017 è stato presentato un rapporto che presentava analisi in tutto il mondo, sulla presenza di microparticelle di plastica nelle acque e nell’aria, che per le loro ridotte dimensioni entrano nelle catene alimentari. Le microparticelle sono prodotte col lavaggio degli indumenti sintetici, con l’usura di pneumatici, col deterioramento delle vernici, con il lavaggio di prodotti estetici, ma microplastiche si formano anche con il deterioramento della plastica in natura.
Circa l’80% di tutta la plastica presente negli oceani proviene dai fiumi, il restante 20% circa proviene da reti da pesca, funi e imbarcazioni, creando conseguentemente numerosi problemi e l’enorme aumento delle microplastiche nelle acque di tutto il mondo.
I prossimi appuntamenti
Continua il calendario di appuntamenti di pulizie nazionali e locali che si svolgeranno, in contemporanea, in tutto il territorio nazionale in un vero e proprio di “tour di pulizie” che durerà per un intero anno.
Per partecipare alla grande mobilitazione all’insegna della tutela dell’ambiente e verificare location e date in continuo aggiornamento, è possibile iscriversi agli eventi di pulizia “Puliamo l’Italia” sul sito: wwf.it/ripartyamo