L’ABC DELL’AMBIENTE URBANO
Le nostre città sono più ricche di fauna di quanto immaginiamo. Molti di noi se ne sono accorti durante il lockdown nella primavera del 2020, quando segnalazioni di animali in città hanno occupato anche le pagine dei giornali. In molti casi erano già presenti, ma spesso uscivano solo di notte dai propri rifugi. Hanno solo approfittato del temporaneo stop alla circolazione dei mezzi e del fatto che eravamo quasi tutti in casa. E anche del fatto che abbiamo fermato le nostre frenetiche attività guardandoci di più intorno.
Gli spazi urbani offrono infatti un importante rifugio a molte specie selvatiche. Non solo uccelli (come cormorani, gabbiani, storni, cornacchie e falchi) ma anche rettili (ad esempio il biacco e il geco), anfibi (come il rospo smeraldino), mammiferi (tra cui la volpe e il tasso) e molti invertebrati, alcuni anche divenuti rari in natura. Questo perché le alberature stradali, i giardini e i parchi urbani rappresentano comunque degli elementi di natura, seppur incastonati tra case e strade. Non solo le rendono più vivibili, ma contribuiscono a purificare l’aria che respiriamo, catturando sostanze inquinanti, immagazzinando carbonio e mitigando il clima delle città.
CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ
In città ci sono almeno tre fattori fondamentali che attirano le specie selvatiche, soprattutto gli uccelli e i mammiferi: l’assenza dell’attività venatoria, la temperatura media più elevata in inverno e soprattutto la grande disponibilità di cibo dovuta alla presenza di resti alimentari nei rifiuti.
Roma, la più grande città italiana, ospita un elevato numero di specie selvatiche di flora e fauna: oltre 1.649 specie di piante vascolari, circa 5.000 specie di insetti e oltre 200 di vertebrati (uccelli, mammiferi, anfibi, rettili e pesci). Sono oltre 120 le specie di uccelli che frequentano la Capitale e che vi hanno trovato condizioni idonee per la riproduzione, la sosta durante le migrazioni e lo svernamento. Anche città come Milano, Torino, Napoli e Palermo ospitano specie selvatiche di grande rilievo. Gli edifici infatti riproducono le condizioni ecologiche degli habitat naturali delle specie rupicole, che si tratti di palazzi pubblici i cui tetti sono poco (o per nulla) frequentati o di monumenti. Inoltre, nelle ville storiche di città come Roma vivono due specie di coleotteri, oramai molto rari, grazie alla presenza di boschi maturi: lo scarabeo eremita Osmoderma eremita e il cerambice delle querce Cerambyx cerdo.
LE MINACCE
I nostri insediamenti urbani rappresentano sempre più una risorsa per le specie selvatiche, sia per quelle che sono rimaste incluse nelle città, che crescono senza sosta, sia per quelle che sfruttano le condizioni ecologiche per colonizzarle.
Dobbiamo quindi ripensare il modo con cui le metropoli vengono costruite e far sì che la natura possa compenetrarle, per il benessere nostro e delle altre specie viventi.
Per fortuna sempre più spazi verdi vengono assicurati nei nuovi quartieri, le rive dei grandi fiumi vengono lasciate parzialmente ricolonizzate dalla vegetazione (anche per gestire meglio le piene) e i parchi urbani sono connessi a spazi verdi minori, così da costruire una rete di aree naturali interconnesse, a beneficio dell’uomo, che può visitarle in bici, e della fauna, che può spostarsi con minori rischi.
COSA FA IL WWF
Ogni anno WWF organizza l’evento “Urban Nature”, una vera e propria festa della biodiversità nelle nostre città. Famiglie, bambini, giovani, studenti universitari, scuole, appassionati di natura e le tante comunità locali attive sul territorio si ritrovano per attuare azioni concrete in difesa della natura urbana.
“Urban Nature” si svolge in tutte le maggiori città italiane con la partecipazione di coloro che studiano e divulgano l’importanza della biodiversità urbana e/o sono promotori di esperienze civiche di gestione degli spazi verdi.
Vengono organizzate iniziative all’interno di parchi, oasi urbane e peri-urbane, giardini e orti condivisi, dintorni di musei, quartieri con spazi verdi diffusi. L’obiettivo è quello di far conoscere la biodiversità urbana e i suoi benefici per la comunità, oltre che promuovere e rendere visibile il diritto alla natura per tutti i cittadini. Un’occasione per stimolare a ripensare le nostre città, in funzione dei sistemi naturali che le circondano.