L’ABC DI OCEANI E MARI
Un bioma è una regione importante della superficie terrestre che contiene una distinta comunità di piante e animali, adattati al clima e alle condizioni ambientali. Vengono riconosciuti 10 biomi, di cui 9 sulle terre emerse e il decimo sono gli oceani.
Quello degli oceani è l’unico bioma che si estende in tutte le aree climatiche, da quella tropicale più calda a quella polare. Rispetto agli altri nove, si sviluppa molto di più nelle tre dimensioni, e la maggior parte dei fondali si trova a 5 km dalla superficie.
La vita prospera negli strati più superficiali, ma è presente anche negli abissi. I principali fattori che influenzano la vita marina sono: la luce, la pressione, i gas disciolti in acqua, le caratteristiche dell’acqua, i nutrienti, la temperatura, la salinità, la densità, il moto ondoso, le maree, le correnti di superficie e la circolazione profonda. Tutte queste caratteristiche determinano la ricchezza e la diversità delle milioni di forme viventi dei mari e degli oceani.
La maggior parte degli organismi, dai batteri microscopici alla balenottera azzurra, sono formate per almeno il 65% da acqua.
CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ
Le persone spesso usano le parole “mare” e “oceano” per indicare la stessa cosa. Tecnicamente però, un mare è una regione geografica di un oceano molto più grande. Alcuni bacini possono essere molto estesi, ma quasi completamente circondati dalle terre emerse, proprio come il Mar Mediterraneo.
Distinguiamo cinque oceani: Pacifico, Atlantico, Indiano, Australe e Artico. Ma quanti mari?
Gli antichi popoli del Mediterraneo parlavano di “Sette mari” allora conosciuti: Adriatico, Mar Nero, Caspio, Mar Rosso, Golfo Persico, Indiano e Mediterraneo. Oggi, in realtà, il Caspio è considerato un lago, sebbene abbia acqua salata. Le carte geografiche odierne riportano complessivamente 81 mari.
LE MINACCE
Il cambiamento climatico e l’acidificazione degli oceani amplificano l’impatto di altre minacce riconducibili all’attività umana, come la pesca eccessiva e la distruzione degli habitat marini. Ciò potrebbe segnare la fine di almeno il 25 % della biodiversità nel mare, ma anche la perdita delle possibilità di pesca e conseguenze significative su molti settori produttivi, come il turismo.
COSA FA IL WWF
La pesca non sostenibile è una delle principali minacce per la vita marina e colpisce interi ecosistemi. Il nostro impegno si attua su tre binari: sostenere la centralità delle comunità locali che vivono di pesca, individuare regole migliori e verificare la loro applicazione, coinvolgendo nell’azione il settore privato.
A livello globale, lavoriamo al fine di identificare gli strumenti più pratici per trasformare la pesca. A livello locale, cerchiamo di abbinare approcci collaudati con le persone per pescare con minore impatto sugli ecosistemi.
I nostri progetti sono pensati in collaborazione con molti partner per affrontare le principali minacce, tra cui la cattiva gestione della pesca, la pesca illegale e le catture accessorie (bycatch). Lavoriamo inoltre per ridurre l’inquinamento da plastica e da altre sostanze in mare.