L’ABC DELLE SPECIE
Un esemplare adulto di giaguaro può raggiungere 2,5 m di lunghezza e pesare fino a 120 kg. Il colore del mantello può variare dal rosso ruggine a un oro pallido, con delle macchie nere, le rosette circolari, che racchiudono uno o più punti neri.
Il giaguaro si può trovare in una grande varietà di habitat boschivi, tra cui foreste umide tropicali, foreste a galleria lungo fiumi e torrenti, paludi di mangrovie e foreste umide pedemontane. Il giaguaro è presente in parte dell’America centrale e meridionale.
Dopo un periodo di gestazione di circa 105 giorni, la femmina partorisce da 1 a 4 cuccioli, che alla nascita hanno il pelo ruvido, lanoso e maculato. Fino a 10-11 settimane i cuccioli sono totalmente dipendenti dal latte della madre e a 15-18 mesi iniziano a cacciare da soli. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a 24-30 mesi, mentre i maschi a 3-4 anni di età.
CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ
In alcuni esemplari la pelliccia è completamente nera: questi individui sono detti melanici, e vengono comunemente chiamati “pantere nere”. In questi esemplari le macchie sono meno visibili, ma sono sempre presenti.
I giaguari sono predatori opportunisti, in grado di uccidere qualsiasi prede anche più grandi di loro. La potenza del morso è tra le più grandi tra tutti i grandi felini, e i suoi canini sono in grado di penetrare anche i duri gusci delle tartarughe e la spessa pelle dei caimani.
Al contrario di altri felini, i giaguari non evitano l’acqua, anzi vivono spesso in foreste umide e utilizzano i grandi fiumi tropicali anche per cacciare, rivelandosi grandi nuotatori.
LE MINACCE
La caccia intensiva e il commercio illegale hanno in passato rischiato di portare il giaguaro all’estinzione, ma ancora oggi costituiscono una grave minaccia per la sua sopravvivenza. Proprio a causa del suo mantello maculato, il giaguaro è una specie di interesse per i bracconieri.
Tra gli anni ’60 e ’70 si stima che circa 18.000 esemplari venivano uccisi ogni anno per via del loro pelliccia o come trofeo. La situazione è migliorata nel 1973, quando è stata istituita la CITES (Conservation on the International Trade in Endangered Species), una convenzione che regola il commercio di flora e fauna a rischio di estinzione.
Ad oggi il bracconaggio rappresenta ancora una drammatica criticità per il giaguaro, ricercato sul mercato nero anche per sostituire specie divenute più rare come la tigre. Inoltre, sono in aumento le predazioni di bestiame domestico, a causa del calo delle sue prede selvatiche. Una situazione che inasprisce purtroppo i conflitti con le comunità locali.
COSA FA IL WWF
Sin dalla nascita siamo impegnati nella conservazione e nella difesa degli habitat dei grandi felini, sostenendo parchi naturali e riserve, monitorando le specie sempre con nuove ricerche, promuovendo programmi di formazione per le comunità locali e favorendo forme di turismo che valorizzino la specie selvatiche.
Il WWF ha da sempre intrapreso campagne a scala locale o regionale per la conservazione di questa specie iconica, ma i 170.000 individui rimasti ad oggi in natura e il trend negativo della popolazione ha portato alla necessità di agire a livello internazionale. L’Amazzonia, con le sue foreste selvagge, è un tesoro inestimabile per il Pianeta, ed è per questo che ci battiamo da sempre per la sua conservazione. È qui che negli anni è stato istituito il più esteso sistema di aree protette del mondo con l’obiettivo di riuscire a contrastare i pericoli che minacciano la biodiversità.
Tra le varie Iniziative Globali, c’è la Living Amazon Inititive (LAI), che vuole creare un percorso di condivisione nella gestione di un’area molto estesa, che costituisca un “corridoio naturale” attraverso la regione amazzonica. In questo modo gli animali protetti, tra cui il giaguaro, potranno muoversi da una regione all’altra con minori rischi. L’area del progetto coinvolge Colombia, Ecuador e Perù, e rappresenta una delle regioni di maggior valore per la biodiversità. Creare bio-corridoi protetti significa contribuire alla sopravvivenza del giaguaro, uno degli animali simbolo di questi territori.