L’ABC DELLA SPECIE
Alla fine degli anni ’80 in Africa si stimavano 155.000 individui di giraffa, ma oggi si contano solo 117.000 individui appartenenti complessivamente a tutte le quattro specie. Il mantello della giraffa è molto variabile, sia tra i diversi individui, sia tra le varie specie e sottospecie; può assumere una colorazione marrone scuro, nocciola fino a quasi nera nei maschi più anziani. L’età di una giraffa si capisce da quanto sono scure le sue macchie.
L’alimentazione occupa la maggior parte della giornata di una giraffa, fino al 75% in alcuni periodi dell’anno, per un totale di circa 30kg al giorno di cibo. Il tempo trascorso a nutrirsi spesso aumenta notevolmente durante la stagione secca rispetto a quella umida, poiché è più difficile trovare cibo di buona qualità e le giraffe devono spesso viaggiare più a lungo per soddisfare il loro fabbisogno nutrizionale.
Le giraffe sono animali gregari e non territoriali, anche i legami tra individui sono abbastanza instabili e temporanei, ad eccezione delle femmine con i loro piccoli. I giovani maschi tendono ad associarsi in gruppi di giovani scapoli a partire dai 3 anni di età e lasciare i territori in cui sono nati; quando raggiungono la maturità intorno ai 4 anni divengono solitari.
CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ
Sorprendentemente, anche con il suo lungo collo, la giraffa ha sette vertebre del collo come gli esseri umani e gli altri mammiferi ma ognuna può essere lunga circa 25 cm. Il collo lungo ha diverse importanti funzioni: permette alle giraffe di mangiare le foglie al di fuori della portata di tutti gli altri animali, ad eccezione dell’elefante; viene usato durante i combattimenti tra maschi, e infine le aiutano a tenere d’occhio i predatori.
Le lingue delle giraffe sono di colore bluastro-violaceo e lunghe tra i 45 e i 50 cm. La lingua lunga permettere di raggiungere le foglie ancora più in alto.
Proprio come le impronte digitali umane, non esistono due giraffe con lo stesso disegno del mantello. Le macchie della giraffa servono innanzitutto a mimetizzarsi. Ma sotto ogni macchia si nasconde un sistema molto sofisticato di vasi sanguigni che gli permette di lasciare il calore corporeo e sopportare le elevate temperature della savana.
Per bere, le giraffe devono prima distendere e divaricare le zampe anteriori e/o piegare le ginocchia, e solo allora possono abbassare il collo per raggiungere la superficie dell’acqua. Nonostante le loro grandi dimensioni, l’acqua non è una necessità, poiché possono assorbire una quantità sufficiente di umidità dalle piante di cui si nutrono. Anche quando l’acqua è facilmente disponibile, è dimostrato che molte giraffe non bevono regolarmente, a volte non bevono affatto.
LE MINACCE
Alcune sottospecie e popolazioni di giraffa sono divenute particolarmente rare, come la giraffa del Kordofan (Giraffa camelopardalis antiquorum) che vive al confine settentrionale del Congo con il Sudan e al confine fra Ciad e Repubblica Centrafricana, oppure la giraffa nubiana (Giraffa camelopardalis camelopardalis), una sottospecie che vive nel Sudan orientale e in parte dell’Etiopia occidentale.
Le minacce agiscono con intensità e gravità diversa secondo i luoghi, ma la perdita dell’habitat a causa della deforestazione, la conversione dei terreni per usi agricoli e l’attività estrattiva di minerali, nonché della continua crescita della popolazione umana che porta ad una crescente urbanizzazione sono ai primi posti.
In molti Paesi africani i disordini civili, le guerre e l’instabilità politica creano condizioni di alto rischio per le giraffe. Il bracconaggio è un fenomeno ancora diffuso in molte aree. Infine, i cambiamenti climatici stanno conducendo la savana verso ambienti sempre più aridi e desertici, causando problemi di alimentazione a approvvigionamento idrico per le specie selvatiche.
COSA FA IL WWF
Pur non essendo impegnati direttamente nella conservazione delle giraffe, siamo presenti con azioni che riguardano la gestione e l’istituzione di aree protette e la lotta al bracconaggio. Da oltre 25 anni collaboriamo, dopo averla fatta istituire, la Riserva di Lago Nakuru in Kenya dove è stata anche rilasciata la rara giraffa di Rothschild, una sottospecie della giraffa masai. Le nostre sedi sul territorio collaborano con i governi di vari Stati africani con programmi di informazione e coinvolgimento delle popolazioni locali, con programmi di sviluppo sostenibile cercando soluzioni condivise tra sviluppo delle economie locali e la conservazione della fauna selvatica.