Leone

Aiutaci a salvare i leoni!
  • 30kg
    la quantità di carne che può mangiare in un giorno.
  • 60km/h
    la velocità raggiunta in corsa.
  • 8km
    la distanza cui può essere udito il ruggito di un leone.

L’ABC DELLA SPECIE

Unico felino sociale, il leone vive in branchi di dimensioni variabili costituiti da uno o pochi individui di sesso maschile, un gruppo di femmine imparentate fra loro e diversi giovani entro i 2 anni di età. All’interno dei branchi sono le femmine che generalmente si occupano di cercare il cibo, cacciando principalmente prede di medie dimensioni, come gli impala, attraverso una strategia che prevede l’accerchiamento, l’agguato e infine l’uccisione della preda grazie ad un morso alla gola. La cooperazione all’interno del gruppo permette una caccia più efficace, nonché di dedicarsi anche a prede di grandi dimensioni come bufali, gnu, zebre e occasionalmente mammiferi di grandi dimensioni come elefanti o giraffe. 

Il maschio, che in Africa può superare i 200 kg di peso, ha il compito di proteggere il gruppo e difendere il vasto territorio occupato dalle intrusioni di conspecifici attraverso marcature odorose (urina) e vocali (ruggiti). I leoni non sono animali particolarmente attivi e trascorrono gran parte della giornata al riparo dalla calura sotto l’ombra degli arbusti africani, concentrando le attività nelle ore crepuscolari e notturne. 

La riproduzione può avvenire in qualunque momento dell’anno e, dopo circa 4 mesi di gestazione, nascono da 2 a 6 cuccioli, allevati e accuditi da tutte le femmine del branco. I piccoli inizieranno a mangiare la carne già intorno al terzo mese di vita.  

CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ

Il leone è il più grande e maestoso felino delle savane africane. Il maschio è caratterizzato da una folta e voluminosa criniera che assume una colorazione più chiara nei giovani e più scura negli adulti; questo ornamento ha una doppia funzione: attrarre le femmine e segnalare il proprio status sociale ai maschi rivali. 

Come tutti i carnivori, i leoni hanno denti specializzati per lacerare carne e tendini e per riuscire a riconoscere alla masticazione la carne morbida dai frammenti più duri. La lingua è ruvida e coperta da piccole papille uncinate che hanno la funzione di raschiare la carne intorno alle ossa delle prede e di facilitare la pulizia del pelo. 

Il leone asiatico vive in un ambiente prettamente forestale ed è da ciò che deriva l’appellativo di “Re della foresta”, decisamente poco appropriato per il leone africano che è presente soprattutto in ambienti di savana. 

LE MINACCE

Considerato come “vulnerabile” dalla lista rossa della IUCN, il leone è scomparso dal 90% del suo areale originario: le popolazioni africane sono ad oggi concentrare nelle aree dell’Africa Sub-Sahariana mentre quelle asiatiche unicamente nella zona dell’India nord-occidentale, quasi esclusivamente in aree protette. 

Il bracconaggio, le crescenti occasioni di conflitto con le popolazioni locali, come ad esempio gli episodi di predazione del leone sul bestiame domestico, unitamente alla distruzione dell’habitat e alla riduzione delle sue prede selvatiche, costituiscono le principali minacce alla sopravvivenza del leone in natura. 

La forte riduzione numerica a cui è andata in contro la popolazione di leoni in Africa negli ultimi due decenni, passando da 100.000 a circa 30.000 individui, ha ormai relegato la maggior parte degli esemplari alle sole aree protette aumentando il rischio di accoppiamenti tra consanguinei, con crescente rischio di indebolimento genetico e maggior vulnerabilità al diffondersi di epidemie. 

COSA FA IL WWF

La conservazione del leone in Asia è ad oggi assicurata dalla gestione della Riserva di Gir, area dove è presente gran parte della popolazione; mentre in Africa, dove la popolazione è distribuita su un’area più ampia, la sfida alla conservazione è più difficile. Il nostro impegno è rivolto in primo luogo alla riduzione dei conflitti con le popolazioni locali e alla riduzione del bracconaggio, ma la minaccia principale da fronteggiare rimane a ogni modo, come per moltissime altre specie, quella legata alla distruzione e all’alterazione dell’habitat. Inoltre, collaboriamo con TRAFFIC da molti anni per contrastare il commercio illegale di animali vivi, parti di animali e prodotti da essi derivati.  

In questi anni siamo riusciti a promuovere diversi progetti di ecoturismo in Africa, grazie anche al coinvolgimento delle popolazioni locali, così da poter conciliare il sostentamento economico, la sensibilizzazione pubblica e la conservazione di questo maestoso felino. 

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