L’ABC DELLA SPECIE
Il colore di base del mantello di una tigre varia da un arancio ruggine scuro a un giallo arancio più chiaro e presenta strisce verticali scure che sono uniche per ogni individuo. La parte inferiore e alcune parti del muso sono di colore bianco-crema. Il colore di ogni sottospecie di tigre varia a seconda della sua posizione: la tigre siberiana tende a essere più chiara con strisce meno marcate, mentre la tigre del bengala ha una forte colorazione arancione con strisce scure e marcate.
Anche la lunghezza della pelliccia dipende dal luogo in cui si trova. La tigre siberiana ha una pelliccia più lunga e densa che le permette di stare al caldo nel clima freddo della Siberia.
Le tigri si possono trovare in una grande varietà di habitat: foreste tropicali, foreste sempreverdi, boschi, praterie, zone rocciose, paludi e savane. Preferiscono le aree con una fitta copertura e l’accesso a una fonte d’acqua.
Le femmine raggiungono la maturità sessuale intorno ai 3-4 anni di età, mentre i maschi maturano a circa 4-5 anni. Dopo circa 100 giorni di gestazione, la femmina partorisce da uno a sette cuccioli. Nascono con gli occhi chiusi e indifesi, per questo, per il primo mese di vita il raggio d’azione della femmina resta è ridotto nei pressi della tana. Quando i cuccioli raggiungono le 8 settimane di vita sono pronti ad accompagnare la madre ed è a questo punto che iniziano a nutrirsi di carne. Diventano indipendenti intorno ai 18 mesi, ma tendono a rimanere con la madre fino all’età di almeno 2 anni.
CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ
Grazie ad alcuni studi di radio-tracking è stato appurato che le tigri hanno abitudini principalmente crepuscolari e notturne. Sono solitarie e cacciano seguendo la preda e attaccandola all’improvviso con agguati da qualsiasi angolazione e usando le loro dimensioni e la loro forza per far perdere l’equilibrio alle prede. Si nutrono principalmente di prede di medie e grandi dimensioni e la loro dieta varia a seconda del luogo in cui si trovano. Una tigre adulta può consumare fino a 40 kg di carne per singolo pasto.
Sono animali solitari e marcano il loro territorio con urina, secrezioni delle ghiandole anali, feci e segni di graffi. Le femmine di tigre hanno territori che vanno da 25 a 1.600 km2. I maschi di tigre hanno territori molto più vasti e sono collegati ai territori più piccoli di diverse femmine. Le tigri affermano e mantengono il controllo sui loro territori pattugliandoli continuamente.
A differenza di molte altre specie di felini, le tigri entrano in acqua per rinfrescarsi e per inseguire le prede. Sono abili e potenti nuotatori e sono in grado di attraversare laghi e fiumi.
Alcune tigri del Bengala sono chiamate “tigri bianche”, presentano una varietà cromatica bianca del pelo a causa di un gene recessivo. Questi esemplari sono rari in natura, ma sono ampiamente allevati negli zoo. Oltre al manto bianco o color crema con strisce marroni, hanno anche il naso rosa e gli occhi azzurri.
Le tigri utilizzano una serie di vocalizzi per comunicare a grandi distanze. Il ruggito viene prodotto in diverse situazioni e possono essere uditi a distanze fino a 3 km.
LE MINACCE
Da secoli il felino più grande del mondo viene costantemente minacciato dall’uomo. Le principali minacce per le popolazioni di tigri oggi sono la perdita/frammentazione dell’habitat e il bracconaggio. Le tigri vengono cacciate per sport, per paura, per superstizione e perché possono aggredire il bestiame domestico. Secondo alcune culture, le loro ossa tritate rendono più forti, mentre secondo altre, gli organi genitali possono aumentare la virilità e gli occhi sono in grado di curare malattie della vista. La pelliccia della tigre è considerata una merce pregiata, come simbolo di lusso e di potere.
I cuccioli vengono venduti come animali da compagnia. Si stima che negli Stati Uniti ci siano circa 5.000 tigri in cattività di cui solo il 6% risiede in zoo e altre strutture accreditate dall’Associazione degli zoo e degli acquari. La stragrande maggioranza di queste tigri è di proprietà privata e vive nei cortili delle persone, nelle attrazioni stradali e nelle strutture di allevamento private.
Ad oggi in natura rimangono solo 3.900 tigri, un dato che mostra un declino costante e un serio rischio per le popolazioni di tigri. Delle nove sottospecie, tre si sono già estinte: la tigre di Bali, di Java e del Caspio. In India, da sempre considerata patria principale delle tigri, una stima approssimativa del governo ha contato la presenza di circa 2.967 esemplari.
COSA FA IL WWF
“Operazione Tigre”: era il 1973 quando lanciammo questa campagna di comunicazione, la prima in assoluto a difesa di una specie. Una dei maggiori risultati è stato il lancio del Progetto “Tigre in India”, dove un piano nazionale di conservazione della durata di sei anni e l’istituzione di 15 nuove riserve portarono all’aumento del 30% della popolazione di tigri. Un risultato importante per diminuire il rischio di estinzione, ma non in grado di invertire la rotta: le tigri hanno continuato a diminuire. È così che nel 2010 abbiamo inaugurato l’Anno della Tigre. La campagna ha avuto il suo culmine nel novembre del 2010, quando i rappresentanti dei governi di tutti i Paesi che ancora ospitano tigri selvatiche si sono riuniti nel primo Summit mondiale sulla Tigre. In questa occasione è stato messo a punto un piano per fermare la pericolosa tendenza che rischia di portare all’estinzione delle tigri, con una grande sfida: raddoppiare il numero di tigri entro il 2022. Siamo in prima linea per raggiungere questo obiettivo. Le strategie adottate tendono sia a misure di emergenza per salvare le tigri in pericolo, sia ad azioni a lungo termine per assicurare loro un futuro.